Scritto da Erika.
29 - 31 Luglio 2016
Finalmente possiamo proseguire il nostro viaggio in Birmania, purtroppo rinunciando a qualche tappa a causa del tempo passato a guarire dai malanni. Stamattina però siamo pronti per il viaggio verso l’Inle Lake, fortunatamente mi sento molto meglio e posso affrontare l’ennesima traversata!
Ci svegliamo all’alba, facciamo colazione in guesthouse e poi ci viene a prendere un autobus, che non capiamo se sia un trasporto intermedio tra l’hotel e il vero autobus o se sarà questo cassone che ha visto tempi migliori a farci fare 8 ore di viaggio…ormai siamo pronti a tutto, ma in fondo abbiamo una piccola speranza di finire in un mezzo un po’ più confortevole. L’autobus fa un giro infinito attorno a Bagan, andando a prendere altre persone dai loro hotel. Le strade sono tutte allagate per la pioggia di stanotte e siamo costretti a fare significative deviazioni. Qui quando piove è un disastro, le strade sono fatte male e si allagano subito…peccato che sia una zona monsonica e che quindi veda la pioggia assai frequentemente.
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Scritto da Erika.
22 - 25 Luglio 2016
Dopo una nottata tutt’altro che rilassante siamo approdati a Mandalay. Come sempre appena scesi dall’autobus decine di tassisti ti si aggrappano alle braccia cercando di venderti un passaggio a prezzi folli. E noi, come sempre, li scansiamo tutti e usciamo dal terminal degli autobus. Il ragionamento che facciamo sempre è che i locali non si possono permettere taxi quindi deve esistere un mezzo comune ed economico che porti dalla fermata degli autobus fino in centro. E neanche questa volta ci sbagliamo, appena svoltato l’angolo fuori dal terminal e imboccata la strada principale ecco che ci sono i famosi rickshaw, ovvero camioncini col cassone “abitabile”. Molto rapidamente siamo in centro e iniziamo la ricerca degli hotel. Su Booking.com ne avevamo individuato uno che poteva andar bene come prezzo e recensioni positive e lo andiamo a vedere. A prima vista non ci convince tanto e allora decidiamo di continuare la ricerca.
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Scritto da Erika.
14 - 18 Luglio 2016
Il corso di meditazione ci ha tolto dal mondo civile per una settimana, per tutto questo tempo il rumore esterno si è quasi annullato (mentre quello interno ha raggiunto il culmine) e ci siamo dimenticati di tutti i “doveri” che la nostra condizione ci impone: trovare la guesthouse, trovare un posto per mangiare, capire la viabilità di una nuova città, pensare e programmare il prossimo spostamento. A tutto ciò ultimamente si è aggiunto il task Visto Australiano che richiede molto tempo ed energie. Sembra impossibile, ma basta una sola settimana ad abituarsi al nuovo stato mentale “non devi pensare a niente” e tornare a far parte della società ci dà qualche palpitazione. Ma dobbiamo, e vogliamo, tuffarci di nuovo, sperando di mantenere un po’ della serenità acquisita e cercando di portare qualche insegnamento anche nella vita di tutti i giorni.
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