Salento - Tre compleanni in uno

16 - 17 Settembre 2019

Lasciamo Medellin di mattina presto, facciamo colazione cercando di non fare troppo rumore e poi partiamo per il terminal degli autobus. Anche questa volta prendiamo il taxi perché con la metro avremmo poi dovuto fare 2km a piedi, ma la mia caviglia ieri sera ha iniziato di nuovo a fare le bizze...forse l’ho davvero sforzata troppo! Cerchiamo un autobus diretto per Salento, ma la bigliettaia mi sconsiglia di prenderlo perché sono rimasti solo i due posti più scomodi e nelle mie “condizioni” non sarebbe facile. Ci consiglia di prendere l’autobus più grande e confortevole per Armenia e di farci lasciare all’entrata per Salento e cosi facciamo. L’autobus non fa fermate quindi ci dicono che se non abbiamo già comprato il pranzo possiamo comprarlo dentro all’autobus. Ottimo, chiediamo un paio di volte all’assistente che ci dice di aspettare quindi non insistiamo.

Verso mezzogiorno pero lo vediamo scendere ed andare a prendere delle buste ad un ristorante lungo la strada, inutile dire che ci siamo persi l’occasione di pranzare. Abbiamo due pacchetti di cracker e ci compriamo delle patatine, questo è il nostro nutrimento di oggi.

Arrivati all’altezza di Salento scendiamo e aspettiamo il bus collettivo per portarci al paese che dista ancora una decina di chilometri. Il minibus è ovviamente stracolmo, ma un signore vedendomi con le stampelle mi cede gentilmente il suo posto.
Verso le 15 riusciamo ad arrivare a Salento. Per queste due notti abbiamo prenotato una camera in casa di una famiglia locale che affitta due delle loro stanze. Abbiamo letto buonissime recensioni, soprattutto sulla loro gentilezza e non si smentiscono neanche con noi.
Il proprietario ci accoglie calorosamente, ci offre del te e ci da’ alcune indicazioni su ristoranti e posti da vedere. Lasciamo gli zaini e usciamo subito. Dato il pranzo infelice cerchiamo uno stuzzichino prima di cena e ci fermiamo in un locale che fa cibo tipico venezuelano in cui ci accoglie una simpatica e sorridente ragazza. Li ci prendiamo degli snack tipici venezuelani che sono tipo dei cannoli ma ripieni di formaggio, si chiamano tequenos. Tutto qui è a base di formaggio, ma noi che siamo amanti non ci stanchiamo mai. Questo pero ha un sapere piacevolmente particolare. Buona scelta!

Tequenos Venezulani
Tequenos Venezulani!

Proseguiamo per il centro e davanti a noi si aprono delle stradine stupende, da cartolina come quelle di Cartagena, ma con un atmosfera più da paese che di citta.

Salento, Ecuador
Le colorate stradine di Salento

Tutto sembra molto rilassato e tranquillo. La strada principale è un susseguirsi di casette con finestre, portoni e balconi di colori tutti diversi, pastello, che danno un tocco magico a questo posto. E’ decisamente molto turistico, come si nota dagli innumerevoli negozi di souvernirs, ma ne vale davvero la pena. Siamo davvero contenti di aver cambiato il nostro itinerario per venire qui invece che Cali. Un posto perfetto in cui spendere il mio compleanno che festeggio domani.

Salento, Ecuador
Balconi lungo la via principale

Durante la passeggiata Marco si innamora dei vecchietti del luogo che indossano tutti una specie di sciarpetta a quadri che portano su una spalla. Il mio amore cosi si fa coraggio e chiede a due di questi vecchietti seduti su una panchina se può scattargli una foto e con l’occasione chiede loro cosa è quella sciarpetta. Loro rispondono che è un poncho. L’entusiasmo di Marco, già molto alto, va alle stelle. A lui fanno impazzire i capi di abbigliamento che servono a diverse funzioni, questo ad esempio può essere benissimo una sciarpetta per il collo, oppure un ornamento da portare cadente su di una spalla durante il giorno e un poncho da indossare quando si fa sera ed è più fresco. Inutile dire che adesso dobbiamo andare alla ricerca di questo oggetto per farlo nostro il prima possibile.

Salento, Ecuador
Simpatici cowboys per le vie del centro

Ne troviamo alcuni, più colorati e sgargianti di quelli che indossavano i due ometti, ma non sembrano gli originali. E noi vogliamo proprio gli originali. Continuiamo a cercare finche entrando in un negozio lo troviamo. Proprio proprio uguale. E costa una cavolata, tipo 3 euro. Nostro!
Quando passiamo davanti alla panchina in cui i vecchietti sono ancora seduti, Marco gli mostra il suo nuovo poncho, tale e quale al loro. Loro contentissimi ci fanno cenni di approvazione e la giornata solo per questo ha un sapore speciale.

Alla fine della stradina si apre la piazza principale con la chiesa. Notiamo subito che è in corso un evento perché ci sono file di sedie disposte davanti alla chiesa con il piazzale della chiesa che fa da palco. Alcuni uomini in divisa, altri in giacca e cravatta e donne con vestiti eleganti. In un cartellone leggiamo che è il 177 “compleanno” di Salento come città. Ma quanti compleanni oggi!!! Chissà come saranno le celebrazioni.

Salento, Ecuador
Alcune decorazioni per le celebrazioni del compleanno di Salento!

Siccome ancora sembra che non sia iniziato nulla torniamo indietro in uno dei negozi che avevamo visitato prima per comprare un poncho per me. L’aria si sta facendo freschina e ho bisogno di qualcosa di più pesante e quel poncho sembrava proprio carino. Me lo provo e Marco mi dice che se non lo compro, me lo compra lui di forza perché mi sta troppo bene. Mi guardo alla specchio e sono stranamente soddisfatta anche io. Preso! Quante compere stasera!!

Torniamo verso la piazza e le celebrazioni stanno iniziando con l’inno nazionale e altri canti suonati dalla banda.

Salento, Ecuador
La banda e la piazza gremita per il discorso del sindaco!

Nel frattempo che ascoltiamo facciamo un giro per la piazza dove ci sono delle bancarelle, ma le uniche aperte sono quelle che vendono cibo. Torniamo verso il “palco” e un signore annuncia il discorso del sindaco. Non possiamo non ascoltarlo. Ci sediamo anche noi come la gente del paese e ascoltiamo le parole del sindaco. Prima di tutto parte ringraziando ottomila persone e introduce ciascuna di esse con “un saluto speciale a…”. Alla fine questi saluti speciali diventano un po’ troppi e sembrano un po’ poco speciali.
Il discorso continua, questa volta con toni più decisi, con parole di orgoglio per questa citta e per la sua modernità, ricchezza e apertura. Poi elenca tutte le azioni che ha intrapreso durante il suo mandato e continua, con sempre più forza (e quasi urlando tanto che non sento quello che mi dice Marco), ad elencare i progetti che ancora ha e che metterà in pratica prima della fine del mandato, ovvero solo pochi mesi.
Noi ascoltiamo tutto questo facendo battute ogni secondo e sorridendo di questo momento politico a cui stiamo partecipando.
La parola passa poi ad un collaboratore del sindaco, decisamente meno energico e decidiamo che ci può bastare cosi. Ci alziamo e andiamo a cercare qualcosa per cena. Di fame e di voglia di sederci in un posto carino (e costoso) non ne abbiamo e veniamo catturati da un locale molto spartano in cui pubblicizzano crepes salate. La scelta non è delle migliori, i francesi inorridirebbero, ma noi ormai siamo come fogne e ci mangiamo qualsiasi cosa ci venga messa davanti (tranne la formica culona che vendono per strada, quella no!).

Adesso siamo stanchi e ce ne torniamo in camera. Ancora è relativamente presto quindi dopo una bella doccia, ci sediamo nell’area comune e scriviamo un po’. Il proprietario allieta il tutto con una musica di sottofondo “leggermente” religiosa e sparata a tutta palla. La benedizione per stasera l’abbiamo presa.
Prima di ritirarci in camera arriva anche la moglie del proprietario, una signora dalla faccia molto buona e gentilissima. Ci dice che domani mattina ci dara tutte le indicazioni sulla zona, le cose da fare, i tour, ristoranti, etc. Accettiamo di buon grado e ci ritiriamo.

BUON COMPLEANNO A ME!!! E’ arrivato il giorno del mio compleanno. Al mio risveglio trovo già dei messaggi di auguri nel telefono, tra cui quello della mia adorata mammina che mi fa sempre commuovere. Mi giro e il mio amore (ormai dovrei proprio dire il mio maritino), con gli occhietti ancora un po’ pesti, mi stringe a se e mi augura un buon compleanno. Sono già felice cosi, non ci sarebbe bisogno di niente altro per sentirmi speciale. Ho l’uomo dei miei sogni accanto a me con lo stesso mio anello, che rappresenta tutte le nostre promesse, ho la mia famiglia e i miei amici sempre presenti e che mi fanno sentire il loro amore anche a distanza e sono in questa cittadina graziosissima della Colombia. Decisamente speciale! Mai avrei immaginato di passare il mio 33esimo compleanno cosi!

Ancora un po’ assonati usciamo dal nostro nido e la signora ci fa trovare il suo bel sorriso, due tazze bollenti di caffè con panelae due fette di panbrioche con il formaggio. Nel tavolo notiamo anche un palloncino con scritto Feliz Cumpleanos, che strana coincidenza!

Salento, Ecuador
Feliz Cumpleanos a me!!!

La signora si siede con noi e con la mappa davanti ci spiega come fare ad arrivare alla Valle Cocora, un posto qui vicino famosissimo per le wax palms, palme con il tronco altissimo che sono l’albero nazionale colombiano. Ci consiglia di fare la passeggiata più corta invece che quella da 4 ore per salvaguardare la mia caviglia. Ci elenca poi un po’ di posti carini in cui mangiare per pranzo e per cena. Marco le chiede specificatamente un posto carino per cena per festeggiare il mio compleanno. La signora fa una espressione incredula: anche lei compie gli anni oggi, ecco spiegata la presenza del palloncino. Che strana coincidenza. Quante probabilità ci potevano essere?? Queste piccole coincidenze mi allargano sempre il cuore. Ci facciamo gli auguri a vicenda e ci consiglia due posticini carini con comida tipica per festeggiare.

Adesso è tempo di prepararci per andare alla valle Cocora. Eravamo indecisi se andare o no, ma la caviglia sembra un po’ migliorata, quindi mi metto la fascia, le scarpe da trekking e andiamo. Prima pero facciamo colazione nel cafè accanto alla guesthouse che ci fa una scodella di yogurt con frutta, muesli e semini spettacolare. Ci dice anche che tutto quello che ci ha messo lo fanno loro, anche lo yogurt. Che bontà. Nel frattempo che io ordino Marco va a portare i vestiti in lavanderia dalla signora Yola.

Appena girato l’angolo dal baretto, troviamo il punto di partenza dei fuoristrada-taxi che portano i turisti alla Valle Cocora. Sono delle jeep colorate di rosso o blu, il cui cassone ha due panche ai lati per trasportare persone, Quando le panche sono tutte occupate ci sono anche dei panoramici posti in piedi dietro su di una pedana. Io riesco a sedermi, ho paura con la mia caviglia a stare in piedi, mentre Marco si gode il posto in piedi. Dalla mia posizione non riesco a vedere molto il panorama purtroppo, ma Marco dalla sua posizione con ottima visuale fa video con la GoPro.

Valle Cocora, Ecuador
Scorci della valle Cocora

Arrivati a destinazione si apre davanti a noi una valle meravigliosa. Già intravediamo le palme dal tronco altissimo e non vediamo l’ora di salire in quota per vedere meglio tutto il panorama. Speriamo che la mia caviglia non faccia scherzi.
All’entrata del percorso, c’è un jeep parcheggiata su di un prato, con la bandiera della Colombia e dietro dei sacchi. E’ una riproduzione delle vetture che ci hanno portato qui e che sono caratteristiche di questa zona e non ci facciamo mancare un bel servizio fotografico.

Salento, Ecuador
L’avventuriera Erika Croft alla conquista della Colombia!

Iniziamo a salire e la valle ad ogni angolo è sempre più bella. Ci mancavano dei panorami naturali cosi vasti e particolari, dato che nell’ultima settimana abbiamo viaggiato solo per citta. Si respira un’aria buona, la temperatura è perfetta e ci sentiamo in formissima. Che dire...un altro compleanno meraviglioso!

Valle Cocora, Ecuador
Le prime palme

Tanto per darci una botta di autostima, iniziamo ad elencare dove abbiamo passato i nostri compleanni da quando stiamo insieme. Il primo abbiamo fatto un bellissimo weekend a Venezia, era poco più di un mese che stavamo insieme. Il secondo lo abbiamo passato nella casetta a Torino, il nostro nido d’amore del primo anni...almeno durante i fine settimana. Il terzo eravamo a Udaipur, in India, durante il nostro primo viaggio zaino in spalla. Il quarto e quinto lo abbiamo passato a Sydney dopo aver portato a termine rispettivamente una corsa di 10km e la mezza maratona. E adesso i 33 li passiamo con di nuovo lo zaino in spalla. Si direbbe che il tempo passa ma di crescere non ne abbiamo tanta voglia :)

Chiacchierando amabilmente e scattando milioni di foto di questa valle incantata, arriviamo al primo mirador (punto panoramico). Incantato: colline e picchi medio alti tutto intorno a noi con queste palme fantastiche.

Salento, Ecuador
Fino al cielo!

Ci potremmo fermare qui (e Marco me lo consiglia per non affaticare la caviglia), ma oggi mi sento alla grande e voglio arrivare al secondo mirador. In salita vado che è una meraviglia, per la discesa ci si penserà dopo anche se già so che il piede reagirà peggio.
Al secondo punto panoramico vediamo la valle ancora più dall’alto e siamo vicini alle palme, tanto che Marco ne abbraccia una per sentirne l’imponenza (in realtà è solo per fare una foto stupida, ma detta cosi fa più figo!).

Salento, Ecuador
Il secondo mirador

Adesso è ora di scendere. Torniamo al primo punto panoramico e facciamo una pausa per chiamare mia mamma, per ringraziarla degli auguri. La sosta è comunque molto piacevole con un timido sole che ci scalda.

Salento, Ecuador
La bella tra i monti :)

Da qui decidiamo di prendere la strada più veloce invece che quella che abbiamo fatto all’andata, ma è anche quella più ripida e che passa in mezzo alla collinetta. Bene, la caviglia non è ancora pronta per questa sfida, ma ormai abbiamo iniziato e non si torna indietro. Marco mi fa da bastone per sostenermi e piano piano, cercando di tenere il piede bello dritto, arriviamo fino in fondo o meglio fino al sentiero dei cavalli. Percorriamo questo per non fare l’ultimo pezzo di discesa ripida, ma cerchiamo di andare rapidi per non dar fastidio ai cavalli.

Salento, Ecuador
Magari avessi le ali con questa caviglia malandata!!

Dopo altre foto con la jeep esposta e un’altra fermata per chiamare il mio babbo, ci incamminiamo verso l’ingresso per prendere la jeep che ci riporta in citta.
Questa volta me ne frego della caviglia e decido di non farmi mancare nulla: vado anche io nella pedana posteriore della jeep per stare in piedi e godermi l’aria in faccia e il panorama...ma anche perché anche questo fa figo :)

Salento, Ecuador
Vento tra i capelli!

Ci divertiamo un mondo a fare video e foto, stando attenti a tenerci sempre bene che con i guidatori colombiani non si sa mai! Mi sento bene, ma veramente bene. Libera, soddisfatta della mia vita, in forma e forte. Felicita pura! Questi momenti di estrema positività e autostima in genere non mi durano molto, ma quando arrivano me li godo fino in fondo!!

Salento, Ecuador
Che figata sulla jeep

Di nuovo a Salento andiamo finalmente a pranzare, ormai ci siamo abituati ai pranzi fuori orario. Ci rechiamo verso il posto consigliato dalla proprietaria dell’ostello che fa almuerzos economici ma ricos (molto gustosi). Ed effettivamente non si smentisce. da fuori non avremmo dato una lira a questo posto, ma è stata una buona scelta.
Adesso che abbiamo la pancia piena ci andiamo a rilassare un po’ in camera e a fare una bella doccia.

Nel tardo pomeriggio usciamo di nuovo per dare un altro sguardo al centro (e ai negozietti). Ci compriamo due braccialetti della stessa stoffa della borsa tipica colombiana e Marco si compra un porta coltello da cintura di cui è molto soddisfatto, il suo coltellino multiuso ci entra alla perfezione!

Salento, Ecuador
In giro a fare shopping sfrenato

Facciamo altre spese tecniche (per la partenza di domani), andiamo poi a riprendere i vestiti in lavanderia e rientriamo in camera per aspettare l’ora della nostra cenetta romantica di compleanno.

Stasera mi metto il vestito carino e il poncho nuovo e dopo tanto tempo mi trucco anche. Marco indossa il suo poncho da sera comprato a Santa Marta. Siamo pronti per andare. Fortunatamente i signori dell’ostello ci prestano l’ombrello perché fuori adesso sta diluviando, ma non ci facciamo scoraggiare.
Ci rechiamo al ristorante consigliatoci, ma è tutto pieno (è uno di quelli che è consigliato anche dalla Lonely Planet quindi non ci sorprendiamo che sia affollato), allora andiamo al secondo che ci avevano detto.
Il locale è molto particolare, sicuramente non il più raffinatamente decorato secondo il gusto europeo, ma l’atmosfera è molto carina. Sappiamo già che i piatti tipici di questa zona sono il patacon e la trucha (trota). Il patacon abbiamo intuito sia a base di platano, ma non sappiamo cosa aspettarci, nel dubbio prendiamo la versione con todo (con tutto). Per quanto riguarda la trota ci facciamo consigliare dal cameriere che ci suggerisce quella ai funghi e la marinara. Seguiamo il consiglio.

Salento, Ecuador
Un piccolo antipasto in tema

Il patacon scopriamo essere una specie di mega patatina fritta fatta con platano e con sopra mozzarella, pomodoro, carne e una sorta di pomodorini dolci che hanno qui.
Non male, anche se non è consigliato per un primo appuntamento dato che è stato abbastanza imbarazzante mangiarlo in pubblico sporcandosi le mani e sbavandosi come animali!

Salento, Ecuador
Il famoso patacon

Il piatto con la trota invece potrebbe essere chiamato formaggio con trota. Praticamente, in entrambe le versioni, la trota non si vede a parte la testa perché’ la teglia è completamente ricoperta da formaggio fuso. Peschiamo nel piatto pezzi di trota non capendo bene che parti siano, ma il sapore del formaggio la fa da padrone. Piatto delicatissimo!

Salento, Ecuador
Queso con rare tracce di trota

Ovviamente siamo pieni, ma sembra brutto non prendere neanche un dolcino per il mio compleanno, quindi prendiamo quello della casa che è una specie di tiramisù al frutto della passione. Davvero buono.
La cena passa molto allegramente tra battute sui cibi delicati che stiamo mangiando e riflessioni sull’anno appena passato (domanda che Marco non fa mai mancare a nessun compleanno :)). Discutiamo del fatto che gli ultimi due mesi, tra matrimonio e partenza, hanno un po’ offuscato tutte le cose bellissime che sono successe nell’ultimo anno come il viaggio in moto in Tasmania, epico, la settimana rilassante a Magnetic Island, l’acquisto di Shally (il nostro campervan) e i numerosi viaggi che ci abbiamo già fatto. Un anno pieno di emozioni, ma anche segnato da una grande prova che abbiamo superato come coppia e che ha dato un significato ancora più forte al nostro matrimonio!

Questa bellissima giornata volge al termine e si conclude con due grandi sorrisi stampati nelle nostre labbra. Domani purtroppo lasceremo questa graziosa cittadina, alla volta della frontiera con l’Ecuador - viaggio che affronteremo in più tappe, data la distanza e il suggerimento della Lonely Planet di svolgerlo di giorno piuttosto che in notturna.
“Ancora buon compleanno amore mio”...e poi a nanna!

Clicca qui per tutte le foto della Colombia