El Chalten – Il mitico cerro Fitz Roy

05 – 07 Dicembre 2019

La notte in autobus percorrendo la Ruta 40 è, come al solito, insonne o quasi. Sembra di stare in un trattore, ma alla fine qualche ora la dormiamo. Verso le 6 del mattino Marco mi sveglia per farmi vedere lo splendore intorno a noi. La Ruta 40 in questo tratto è immersa nel deserto patagonico, ma di fronte a noi si vedono montagne altissime e innevate. La strada è asfaltata, ma completamente vuota a parte il nostro autobus. Sembra tutto così surreale, forse anche perché sono le 6 e ho ancora gli occhi in parte chiusi.

 

El Chalten – Fitz Roy
“Autostrada” deserta...ai confini del mondo!

Arrivando verso El Chaltén le montagne si fanno più vicine e, con il cielo sereno che c’è oggi, riusciamo a riconoscere il famoso Cerro Fitz Roy e il Cerro Torre. Sarebbe una giornata ideale per un trekking, ma non siamo pronti.
Appena usciamo dall’autobus andiamo a fare colazione e poi via a cercare un ostello o un hospedaje. Pur essendo mattino il paesino è già abbastanza vivo con tutti i turisti che stanno partendo verso uno dei molteplici trekking che la zona offre.

El Chalten – Fitz Roy
Arrivati!!

Ben presto capiamo che anche questa permanenza sarà molto costosa, sebbene siamo tornati in Argentina dove generalmente abbiamo trovato sempre prezzi più bassi che in Cile.
Dopo più di un’ora di tentativi, con i 20 kg di zaino sulle spalle, ci rassegniamo a prendere due posti letto in una camerata di un ostello. Di solito non c’è tanta differenza tra 2 posti letto in camerata o una camera privata, ma qui si!
La camera non è ancora pronta quindi aspettiamo un paio d’ore nella sala comune, ancora abbastanza assonnati dalla notte non proprio comoda.
Quando finalmente possiamo entrare nella nostra stanza scopriamo che gli altri 2 ospiti con cui dovremmo condividerla sono per caso entrati 2 minuti prima di noi e si sono presi i due letti in basso, lasciandoci quelli in alto. Non ne siamo proprio entusiasti perché significa che non possiamo rischiare di dormire sullo stesso letto.
I nostri compagni di stanza sono un ragazzo e una ragazza che abbiamo incontrato ieri alla stazione degli autobus. Tra i possibili soggetti che abbiamo visto passare in ostello, ci poteva andare molto ma molto peggio.
Ritroviamo anche una coppia di spagnoli che avevamo conosciuto a Villa Cerro Castillo: l’itinerario in Patagonia è per tutti più o meno lo stesso e ci si ritrova di tanto in tanto.

Abbandonando ormai tutte le speranze di partire per un trekking oggi, usciamo un po’ per fare due passi in paese e fare spesa per il pranzo. Oggi è una di quelle giornate cuscinetto, in cui ce la prendiamo comoda e proviamo a riprenderci dal rush dei giorni precedenti.

El Chalten – Fitz Roy
Stazione metereologica. Controlliamo il tempo per domani...

Cuciniamo e ci gustiamo il pranzo, ci organizziamo per il trekking di domani e passiamo un po’ di tempo sistemando foto e blog. Nel tardo pomeriggio usciamo per prenotare i biglietti dell’autobus per El Calafate e fare ancora un po’ di spesa. Passeggiamo un po’ per i pochi negozi del paesino e non ci facciamo mancare un bel aperitivo con vista sul Fitz Roy che ancora si mostra in tutto il suo splendore!

El Chalten – Fitz Roy
Niente male come posto per un aperitivo!

Nel locale ci sediamo ad un tavolo fuori con un signore brasiliano con cui scambiamo quattro chiacchiere in un misto di lingue, spagnolo, portoghese, italiano, inglese, ma alla fine riusciamo a comunicare. Ci dà anche qualche consiglio per Ushuaia e posti su cui mangiare.
Ceniamo e ci prepariamo per questa notte separati, senza coccole e senza il mio scaldapiedi preferito!!

Al mattino ci svegliamo un po’ storti e la comunicazione sembra poco piacevole. Facciamo una ricca colazione per prepararci ai 20 km di oggi e poi partiamo.
Tra i vari trekking abbiamo scelto quello che porta ad una laguna da cui ammirare la vetta del Fitz Roy, anche la coppia spagnola ci ha consigliato questo tra tutti. Fortunatamente qui tutti i sentieri partono dal paesino e non c’è bisogno di prendere trasporti. Inoltre non c’è neanche nessun biglietto da pagare per accedere al sentiero, il che è straordinario.

El Chalten – Fitz Roy
Pronti per la prossima vetta

Percorriamo la prima parte del sentiero ancora un po’ di umore nero e quasi finiamo con un litigio, ma riusciamo a riprenderci e a ritrovare il sorriso.
Il sentiero si snoda dentro ad una foresta molto particolare e passo dopo passo la punta del Fitz Roy fa sempre di più capolino e si apre in panorami diversi ad ogni curva.

El Chalten – Fitz Roy
Spunta la cima

 

El Chalten – Fitz Roy
Un ghiacciaio!!!

Camminiamo per 8-9 km più o meno in piano, ma ripaghiamo tutto nell’ultimo chilometro. La salita per raggiungere la laguna e il punto panoramico è molto ripida e quel chilometro sembra infinito. La gente intorno a noi si ferma ad ogni metro, sbuffa, suda. Poi ci sono quelli che sembra che arriveranno su in 5 minuti, ma siamo solo all’inizio e siamo pronti ad aspettarli al varco. Anche noi sudiamo, sbuffiamo e siamo affaticati, ma il nostro punto di forza è che andiamo su con un passo costante senza fermarci mai...e alla fine raggiungiamo anche quelli che all’inizio hanno fatto gli spavaldi. So che il punto di questo sforzo non è fare una gara, ma vedere il panorama alla fine, però non posso negare che un po’ di soddisfazione non guasta nel vedermi fare questi pezzi di montagna che un tempo avrei maledetto con tutta me stessa.
Siamo in cima finalmente e il lago si scopre davanti a noi con dietro il massiccio ed epico Fitz Roy. Di lagune con dietro montagne meravigliose ormai ne abbiamo viste innumerevoli, ma come fa ognuna ad avere quel particolare diverso che la rende unica e che ci fa ancora rimanere a bocca aperta?? Questa ad esempio è a tratti ghiacciata e quei pezzi di lastre di ghiaccio la rendono incantata.

El Chalten – Fitz Roy
Ogni volta una meraviglia

 

El Chalten – Fitz Roy
Ghiaccio e neve

Il tempo oggi non è perfetto, ma fortunatamente le nuvole sono alte e la punta della maggior parte delle montagne che ci circondano si può ancora vedere.
Rimaniamo in contemplazione per un po’. Come da routine, cerchiamo un punto carino in cui sederci ed ammirare il panorama e pranzare. Tiriamo fuori i nostri panini, un po’ di frutta e l’immancabile termos con tè caldo che ormai è stato nominato come miglior acquisto 2019!!

El Chalten – Fitz Roy
Meditazione

Dopo il nostro pranzo con vista, scendiamo alla base della laguna e ci scateniamo con le foto, video, selfie e questa volta non manca la foto con la Instax. Un simpatico signore si presta a farci degli scatti e sembra divertirsi più di noi.

El Chalten – Fitz Roy
La soddisfazione di essere arrivati fino a qui

 

El Chalten – Fitz Roy
Collezione autunno-inverno...più inverno che autunno!

Circumnavighiamo parte del lago per poi spostarci sulla destra dove, con grande sorpresa, si trova un altro lago di un colore blu profondo. Anche questo magnifico.

El Chalten – Fitz Roy
Un’altra laguna! Che spettacolo

Torniamo verso il lago principale per dargli un ultimo sguardo e scattare le ultime foto ricordo e poi ci avviamo verso il ritorno. I 10 km che abbiamo fatto all’andata li dobbiamo rifare tutti al ritorno.
Purtroppo non è un cammino circolare quindi dobbiamo rifare la stessa identica strada dell’andata. Non avendo, quindi, grandi sorprese in termini di panorami, come sempre ci chiudiamo in un silenzio molto riflessivo durante il percorso di ritorno. Ognuno di noi due è immerso nei propri pensieri e ci parliamo a malapena!
A metà percorso iniziamo a sentire la stanchezza e quando Marco si accorge che ancora mancano 6 km, inizia ad allungare il passo, così che questo ultimo pezzo lo facciamo quasi correndo.
Verso le 17.30 siamo di nuovo al punto di partenza e siamo così stanchi che non vediamo l’ora di riposarci un po’ e farci una doccia. Prima di rientrare andiamo a fare spesa per la cena. Stasera abbiamo deciso di fare un piatto leggermente più gustoso: zucchine ripiene di carne e con formaggio fuso in cima…speriamo che il forno funzioni!!

El Chalten – Fitz Roy
Il forno ha funzionato!! Gnam...

Di nuovo all’ostello ci facciamo una doccia infinita per alleviare la stanchezza della giornata e poi iniziamo a preparare la cenetta. Mentre prepariamo facciamo amicizia con una coppia di francesi che vengono da sud, quindi sono già stati in posti dove noi pianifichiamo di andare. Ci scambiamo, pertanto, consigli sui prossimi spostamenti. La nostra attenzione viene catturata dalla loro permanenza a Puerto Williams, nella “tierra del fuego” cilena, e sul traghetto che hanno preso da lì verso Punta Arenas. Anche noi vorremmo prendere quel traghetto nella tratta contraria, ma essendo un po’ costoso ci chiedevamo se ne valesse davvero la pena. I due ragazzi ci tolgono ogni dubbio, ne vale mille volte la pena!! Mi ha entusiasmato fin dall’inizio l’idea di questo spostamento in traghetto che dura 2 giorni e che passa in mezzo a fiordi e vicino a ghiacciai della parte più selvaggia di tutta la Patagonia!! Appena possibile proviamo a prenotare due posti...non vedo l’ora!

Ci godiamo la cena nella tranquillità più totale. Ieri sera la cucina e la sala da pranzo erano piene di gente, mentre stasera per qualche strano motivo siamo solo noi due. Anche i francesi dopo aver cucinato lasciano tutto lì e tornano dopo un’oretta. Ci chiediamo se per caso non ci stiamo perdendo qualcosa. Ma noi ce ne stiamo tranquilli con le nostre gustose zucchine ripiene al forno e le nostre puntatine di Netflix, provando a dimenticare che anche stasera dovremmo dormire separati :(

La mattina seguente è tempo di spostarci di nuovo con direzione El Calafate. Ormai la routine la conosciamo: colazione (prima sempre il cibo!!), preparazione degli zaini e partenza. Marco si accorge all’ultimo minuto che una delle sue bandiere nello zaino si sta staccando e decide di aggiustarla, ma un po’ per la fretta e un po’ per il nervosismo, finisce per maledire tutto e mettere su un bel musetto incazzoso :)
Alle 11 ci imbarchiamo sul nostro autobus, fortunatamente questo tragitto è abbastanza breve. La strada che attraversiamo è molto interessante. Come per la tratta fino a El Chalten, siamo in mezzo al deserto e sembra quasi di non essere in Patagonia, ma in lontananza si vedono monti altissimi e innevati. Incontriamo fiumiciattoli, laghi e ogni tanto ai lati della strada vediamo i famosi guanacos (simili ai lama) e struzzi!!! Gli struzzi!!! Il mio entusiasmo va alle stelle.
Facciamo questo tragitto percorrendo la famosa e “avventurosa” Ruta 40, anche se ci chiediamo se al giorno d’oggi sia ancora così avventurosa, dato che sembra quasi tutta asfaltata. Nell’ultimo tratto abbandoniamo la Ruta 40 e prendiamo una strada più piccola, fino ad arrivare a destinazione.

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