Bariloche - La cartolina della Patagonia

20 - 22 Novembre 2019

Già dall’aereo ci accorgiamo che i panorami che vedremo da qui in avanti saranno completamente diversi da quelli avuti fino ad ora, e che saranno spettacolari. Poco prima di atterrare sorvoliamo picchi innevati, probabilmente vulcani considerando la forma, che sovrastano verdissime valli e laghi azzurri. 
Uscendo dall'aeroporto scopriamo che l’autobus per la città è appena partito e il prossimo ci sarà tra due ore. Condividiamo quindi il taxi con un ragazzo francese. 
Nel tragitto verso Bariloche, le montagne intorno a noi sembrano però piuttosto brulle. Non vorrei che la Patagonia fosse un’altro “deserto”!! Fortunatamente questa mia prima impressione si rivelerà non corretta al 100%, almeno in questa area.
Arriviamo al centro di Bariloche e salutiamo il francese. Già da qui la vista del lago blu, con le montagne verdi e i picchi bianchi è da capogiro.

Il sole che splende nel cielo rende tutto scintillante e ci chiediamo se siamo stati particolarmente fortunati a non avere pioggia o se è la norma.
Il paesino sembra, almeno nella piazzetta, un villaggio alpino. Alcuni dettagli un po’ trascurati tradiscono però l’anima latina a discapito di quella teutonica.

Bariloche
La piazza principale di Bariloche

 

Bariloche
Architetture conosciute ma sempre affascinanti

  Ci incamminiamo alla ricerca di un hotel e, dopo una bella scarpinata in salita, siamo abbastanza fortunati da trovare quello che cerchiamo al primo tentativo.

Andiamo a pranzo nel posto più economico della città (consigliato dall’ostello) ma comunque spendiamo un po’ di più del solito. Erika è distrutta dal poco sonno dei giorni passati e quindi torniamo in camera a riposare un po’. Io preparo qualche articolo da pubblicare nel blog mentre il mio amore si riposa per un paio d’ore.

A metà pomeriggio usciamo di nuovo per un paio di commissioni. Prima di tutto Erika deve comprarsi un paio di pantaloni da trekking un poco più pesanti. Giriamo un paio di negozi di marche conosciute e scappiamo via per i prezzi troppo europei. Troviamo poi il giusto compromesso in un negozio argentino. Riusciamo, sorprendentemente, anche a trovare un termos che non costi un occhio e che non sembri uscito da un negozio di giocattoli. Speriamo che non ci deluda troppo come prestazioni. Andiamo anche a fare una passeggiata lungo il lago e rimaniamo ancora una volta stupiti dalla meravigliosa vista che si gode dalle sue sponde. 

Bariloche
L’immancabile foto con la scritta e una meravigliosa modella

  Il mio stomaco, poi, inizia a reclamare cibo in maniera insistente anche se siamo ancora a metà pomeriggio. O almeno così mi sembra! Infatti quando chiedo a Erika che ore sono mi risponde “le 7e30!”. Rimango stupito della quantità di luce che ancora c’è! Una delle tante prove che stiamo scendendo sempre più a sud. 

Andiamo quindi a cena in un ristorante consigliato dalla lonely planet. Il clima è da trattoria e i prezzi non sono altissimi anche se più alti del previsto. Ma quanto è costosa la Patagonia! (spoiler: e questo è niente. In Cile ci sarà da piangere!!). 
Erika prende un pollo al forno con patate che oltre a essere buono, non è banale, essendo stato cotto con una salsa della casa. Io, invece, ordino con troppa leggerezza una trota al roquefort, credendo che quest’ultimo sia un liquore. Quando mi arriva il piatto completamente ricoperto di formaggio, capisco il grosso errore fatto. La mia mente va alla cena a Salento, alla fine sono sopravvissuto allora, sopravviverò anche oggi. Il formaggio fuso è veramente ottimo. Per quel che riguarda la trota, il sapore non è pervenuto.
Ce ne torniamo in stanza dopo essere passati al supermercato a prendere qualcosa da mangiare per l’escursione di domani.

La mattina seguente ci alziamo senza troppa fretta ma senza poltrire. Ci godiamo la colazione fornita dall’ostello che, anche se composta sempre di pane e marmellata come portata principale, ci delizia anche con dei biscottini fatti in casa la sera prima.
Come prima tappa oggi vogliamo andare al lago Gutierrez, distante una mezz’ora di autobus da Bariloche e apparentemente molto bello. Arrivarci è molto semplice e a metà mattina siamo già sulle sue sponde. 
Ci prendiamo un mate sulla spiaggetta del paese.

Bariloche
Il barbone sul lago

  Il lago è più isolato di quello di Bariloche e per questo ha ovviamente un’atmosfera diversa. Iniziamo a camminare per la strada bianca che costeggia l’acqua per arrivare ad un parco con un paio di escursioni da fare. La prima, molto breve e con un sentiero molto largo, porta a delle cascate nel centro del bosco. La seconda, invece, più ripida, porta ad un punto di osservazione su una collina con una stupenda vista sui laghi e le valli circostanti. Fortunatamente il cielo è sereno anche oggi e i panorami ne beneficiano. 

Bariloche
Meritato riposo alla fine del trekking

  Riscendiamo per lo stesso sentiero e torniamo alla spiaggia del paese dove ci fermiamo a mangiare il panino che ci siamo portati. Facciamo anche amicizia con un bel cagnone e uno strano uccello, tipo Ibis ma più colorato, che gradiscono qualche briciola del nostro pranzo.

Alle una e mezzo prendiamo di nuovo l’autobus che torna verso il lago di Bariloche ma, visto che è ancora presto, decidiamo di andare al Cerro Campanario. Da qui sembra esserci una vista tremenda sui vari laghi della regione. 
Per salire al monte è possibile prendere una seggiovia, ma il costo spropositato ci fa propendere per il facile sentiero che la costeggia.

Bariloche
Già dalla salita capiamo che non sarà il solito panorama

  Arriviamo in cima in mezz’ora e ci prendiamo una birra e un paio di dolcetti per ristorarci. Saliamo poi alla terrazza panoramica e non crediamo ai nostri occhi. 
Complice il bel tempo e la stagione intermedia che ci permette di avere ancora i picchi delle montagne innevati, quello che si stende davanti ai nostri occhi ha dell’incredibile. Sembra irreale. Una brochure della Patagonia (o di un paese nordico) non poteva essere più perfetta di così. La moltitudine di laghetti, le montagne, le foreste rigogliose e verdissime: non riusciamo a staccare lo sguardo da questa meraviglia. Crediamo essere il più bel paesaggio dove i nostri occhi si siano mai posati.

Bariloche
Ancora abbiamo i brividi a fior di pelle!!

  Rimaniamo seduti sulla terrazza imbambolati per più di un’ora. Non ci stancheremmo mai di stare qui ma poi decidiamo a malincuore di iniziare a discendere.

Bariloche
Un ultimo selfie

  Torniamo in ostello che ancora c’è il sole alto nel cielo anche se non è molto presto. Mettiamo a cucinare un buon ragù per gli gnocchi che ci mangeremo stasera e dopo ci rilassiamo nell’area comune. Faccio due chiacchiere con il gestore dell’ostello che mi dice che qui d’estate c’è sole tutto il tempo e a Gennaio e Febbraio si può anche fare il bagno nel lago dal caldo...oddio ma allora è veramente il paradiso!

Bariloche
Sapore di casa

  Dopo cena e una bottiglia di vino ce ne stiamo un po’ nell’area comune e poi ce ne andiamo in camera a riposare.

Il giorno seguente è tempo di lasciare Bariloche. Usciamo non tanto presto dall’ostello perché vogliamo prendere il bus delle 11e30 per Villa de Langostura, sempre su questo lago ma molto più vicino al confine cileno. Il ragazzo alla reception però ci dice che lui non andrebbe lì perché apparentemente la fioritura di una certa pianta che avviene ogni decina d’anni in un punto diverso del lago, sta facendo proliferare la popolazione di topi, che possono anche trasmettere malattie.
A questa notizia la nostra voglia di andare a Villa de Langostura diminuisce un po’. Quanto sarà veramente grave questa “emergenza” non lo sappiamo, ma sinceramente non è che avevamo un desiderio sfrenato di visitare questa cittadina. Era semplicemente uno stop per non farsi la traversata verso il Cile in un unico viaggio, consigliatoci da un nostro contatto su couchsurfing.

Arrivati alla stazione degli autobus abbiamo già deciso di trovare un passaggio diretto per il Cile. L’unico disponibile è un diretto per Osorno, dal quale poi dovremmo prendere un altro autobus per Puerto Varas, dove vogliamo stare un paio di notti. Un ragazzo cileno incontrato in fila ci dice che non ci sono problemi a trovare questo passaggio a qualsiasi ora della sera. Ci fidiamo e compriamo il biglietto per le due di questo pomeriggio.
Visto che è molto presto lasciamo gli zaini al deposito bagagli e andiamo a mangiarci un insalatona in centro. Alle 14 in punto partiamo destinazione Cile!!

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Anche i trasferimenti in bus regalano paesaggi mozzafiato

 

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