Ushuaia - La fine del mondo...o quasi

14 - 17 Dicembre 2019

Siamo alla fine del mondo!! Abbiamo iniziato il nostro viaggio nell’estremo nord del Sudamerica sognando di riuscire ad arrivare nell’estremo sud e dopo poco più di 3 mesi eccoci qui!!
Arriviamo ad Ushuaia di sera, ma la luce è ancora tanta, qui la giornata di luce è infinite d’estate. Il cielo è però molto nuvoloso, ma nella foschia iniziamo a vedere il Canale di Beagle (Beagle Channel!!) e le montagne che ci circondano.
La strada per arrivare fino a qui ha attraversato luoghi così pianeggianti e aridi che non mi aspettavo di vedere montagne alte qui...ma la Patagonia sorprende sempre, anzi adesso siamo nella ,em>Tierra del Fuego!!

Ushuaia dà subito il feeling di città di una discreta dimensione. Non è certo una metropoli, ma sicuramente una delle più grandi su cui siamo passati nell’ultimo mese, addirittura c’è un servizio di trasporti pubblico. Questo, se da un punto di vista è piacevole (potremmo girare per negozietti, andare a prendere un caffè in un locale carino o fare spesa in un vero supermercato), dall’altro toglie un po’ il vibe di “fine del mondo”.

Ushuaia
Arrivati alla fin del mundo…oppure ancora no?

Anche per questo motivo vorremmo spingerci più a sud, nell’isola cilena di fronte alla Tierra del Fuego: Isla Navarino. Lì sembra che non ci sia nulla a parte un piccolo villaggetto: Puerto Williams. L’idea è quella di prendere un traghetto da qui a Puerto Williams e poi prendere l’altro di 30 ore per risalire verso Punta Arenas, quello che non siamo riusciti a prendere da Punta Arenas a venire giù. Domani per prima cosa cercheremo di prenotarli entrambi.
Per andare all’Airbnb che abbiamo prenotato seguiamo le istruzioni del proprietario e prendiamo un autobus. La casa non è proprio centrale, ma se ci arriva un autobus poco ci importa.

Ushuaia
Vista dal nostro Airbnb

Quando arriviamo veniamo accolti da una famiglia argentina. La casa e la camera non sembrano male, forse la pulizia potrebbe essere migliore ma, signori e signore, abbiamo il bagno in camera tutto per noi!!!
È già tardi e qui intorno non sembra ci siano posti aperti dove fare la spesa quindi ci buttiamo sui due barattoli di noodles in brodo che avevamo comprato per il viaggio. Un po’ di acqua bollente e sono pronti. Ah se ci ricordano i vecchi tempi!! Questo era il nostro pasto principale in Cina: durante i viaggi in treno infiniti, nelle stazioni o ogni volta che eravamo in giro potevamo sempre contare sui noodles pronti! E alla fine, nella loro povertà, ci danno sempre soddisfazione.
Dopo questa cena da poveri non ci resta che dormirci su, anche se il letto non è molto invitante, ma la doccia calda è fantastica.

Al mattino ci viene dato il buongiorno con la colazione già pronta. Oltre al solito pane, burro e marmellata, qui ci danno anche dei biscotti e yogurt con cereali. Quanto ci erano mancati i biscotti per colazione!! Inoltre il caffè che ci prepara il padrone di casa è spettacolare!!
Con calma ci prepariamo e usciamo di casa. Prima tappa il porto per prenotare il traghetto per Puerto Williams. Ma ci dimentichiamo sempre che la domenica qui non è come in Italia che è tutto aperto. Le barche non partono di domenica e gli uffici sono chiusi. Proviamo a scrivere su Whatsapp ad una delle agenzie, ma non ci rispondono. Questo mette in pausa anche la prenotazione per l’altro traghetto perché non vogliamo rischiare di pagare 300 dollari e poi per qualche motivo non poter raggiungere Puerto Williams da qui (ogni tanto le barche non partono per maltempo).
Ci rassegniamo a fare qualche giro nel centro, ma i negozi sono tutti chiusi. Troviamo però un tabacchino dove ricaricare la nostra carta degli autobus e la scheda telefonica argentina.
Dopo questi flop decidiamo quindi di metterci in movimento. A pochi chilometri dalla città c’è un sentiero che porta ad un ghiacciaio e ci incamminiamo. Oggi non mi sento molto in forze e la salita sembra più difficile del solito, ma non si molla mai!! Mentre saliamo vediamo che sta avendo luogo una specie di maratona o trail running e penso a quanto mi manca correre (in realtà mi manca l’idea, poi quando devo iniziare una corsa anche le imprecazioni iniziano :)).
Prima di salire sul ghiacciaio ci fermiamo in un localino a mangiare qualcosa per pranzo. La differenza sulle scelte mia e di Marco la dice lunga sui nostri bisogni: io di dimagrire, o almeno per adesso cercare di non ingrassare, mentre lui cercare di non asciugarsi come un’acciuga...quanto è ingiusta la vita!!!
Con questo pranzetto mi sono ritornate anche un po’ le forze e sono pronta per l’ultimo pezzo di cammino fino al ghiacciaio. Il tempo non è dei migliori, è molto nuvoloso e a tratti piove, senza contare il freddo che fa!! Il ghiacciaio non è nulla di che, ma la vista sul canale di Beagle è fantastica anche con le nuvole.

Ushuaia
Foto invernale come da tradizione

Facciamo qualche foto in fretta che ci si congelano le mani e iniziamo a riscendere. Prima di tornare in città, però, ci rifermiamo nel localino di prima a prenderci due bei bicchieri di vin brûlé per riscaldarci!!

Ushuaia
Viziosi!

Ci facciamo la prima parte della discesa di corsa per cercare di riscaldarci un po’ ed effettivamente funziona. Quando arriviamo alle pendici della montagna proseguiamo a piedi fino al nostro Airbnb. Sono altri 40 minuti di cammino e non capiamo perché abbiamo deciso di farli a piedi...siamo sfiniti! Durante il tragitto ci scontriamo un po’ parlando su scelte future riguardo ad un eventuale figlio, ma mi viene da ridere perché è abbastanza strano che bisticciamo per un futuro che non sappiamo se e quando arriverà :)
Prima di tornare a casa andiamo a fare spesa per i prossimi pasti e non riusciamo a trattenerci dal comprare una bottiglia di Malbec Reserva. Ci trattiamo bene!! Quando arriviamo a casa, mi faccio una bella doccia e poi di corsa a cucinare la cena. Possiamo usare la cucina solo dalle 7 alle 9 di sera quindi dobbiamo sbrigarci!! Stasera ci cuciniamo una zuppa di lenticchie e ceci, accompagnata da cous cous e ovviamente Malbec. Nel frattempo ci cuciniamo anche il pranzo da portarci dietro domani durante la camminata nel Parco Naturale della Tierra del Fuego.
Questa cenetta, per quanto semplice, è molto rilassante e il vino ci piace molto. Soddisfatti ci ritiriamo nelle nostre stanze prima che tutta la famiglia che vive qui si riunisca per cena, ma soprattutto prima che faccia capolino uno dei loro figli che tossisce come pochi...speriamo che non ci attacchi il virus!!

E così è arrivato lunedì e possiamo sperare che i negozi e gli uffici siano di nuovo aperti. Oggi vogliamo passare la giornata camminando per il parco nazionale, ma non possiamo partire prima di aver sistemato la questione dei traghetti. Facciamo colazione presto e usciamo di corsa. Andiamo all’ufficio dove vendono i biglietti per il traghetto di Puerto Williams, ma il primo non ci convince. Proviamo nel secondo e per qualche motivo sentiamo di dover prenotare con questa compagnia. Purtroppo adesso la ragazza è impegnata perché sta per partire la barca di oggi e deve fare il check in di tutti i passeggeri. Decidiamo quindi di andare intanto a fare il biglietto per il minivan che ci porta al parco nazionale, per poi tornare indietro di corsa. La ragazza adesso è libera, ci fa un bello sconto per pagare in contanti quindi prenotiamo ad occhi chiusi per domani. Oggi quindi sarà il nostro ultimo giorno alla nella “fine del mondo” lato argentino.
Di corsa torniamo verso il minivan per partire per il parco e, nel frattempo che aspettiamo, compiliamo il form online per prenotare il traghetto da Puerto Williams a Punta Arenas. Dopo una mezzoretta ci rispondono dicendoci che è tutto pieno. Nooooooo!!! Non è possibile!!! Eppure i ragazzi francesi ci avevano detto che quando l’avevano preso loro era praticamente vuoto!!
Questa proprio non ci voleva, anche perché adesso stiamo mettendo in dubbio il fatto di andare a Puerto Williams (soprattutto spendere 200 dollari andata e 200 dollari ritorno a Ushuaia!!!). Il motivo principale che ci ha spinto a voler passare per Puerto Williams era la possibilità di prendere quel traghetto, quindi adesso questa tappa sembra un po’ fine a sé stessa e molto cara!!
Nel tragitto verso il parco nazionale pensiamo a tutti i possibili scenari. Magari la compagnia che ci ha venduto il biglietto per Puerto Williams ci può cambiare quello per una attività turistica a Ushuaia, come il tour per vedere i pinguini. Magari ci possono dare una parte dei soldi indietro. O magari ci può fare il biglietto andata e ritorno applicandoci lo sconto che ci sarebbe stato se avessimo comprato andata-ritorno nello stesso momento. Non abbiamo idea se qualcuno di questi scenari sarà possibile e purtroppo non ci resta che aspettare fino a che non torniamo dal parco...anche se la nostra testa adesso è da tutt’altra parte che sul trekking.
Nonostante tutti questi pensieri, una volta entrati nel parco nazionale rimaniamo ancora una volta incantati e smettiamo di pensare ai vari traghetti.

Ushuaia
Foresta incantata...e l’amore mio

La giornata oggi è abbastanza serena da avere tutto il panorama chiaro davanti a noi, ma è un freddo esagerato!! Non so quanti strati di vestiti ho addosso, ma oggi non bastano!
Delle varie passeggiate abbiamo scelto di fare quella costiera. Scelta azzeccatissima! Il colore dell’acqua del mare è impressionante, un azzurro molto particolare. Le rocce poi sono anch’esse di un colore blu marino che dà un tocco magico a tutte le spiagge che incontriamo.

Ushuaia
Il colore delle rocce impressionante

Il sentiero passa anche attraverso una foresta che mi toglie il fiato. Impossibile descriverla a parole, ma è così particolare che sembra la location di un film fantasy. Siamo ai confini del mondo e qui si sente davvero!!
Il sentiero è semplice, abbastanza pianeggiante e si snoda tra foresta incantata e spiagge. Ci sono poche persone e per la maggior parte del tempo siamo da soli, con gli scricchiolii sinistri della foresta. Cerchiamo di stare in silenzio perché abbiamo letto che ci potrebbero essere i picchi. Ed effettivamente ne vediamo le tracce: molti alberi hanno dei buchi che assomigliano troppo a quelli fatti dai picchi. Purtroppo non ne vediamo neanche uno, probabilmente è molto raro vederli!
A metà tragitto ci fermiamo su una spiaggetta di rocce sul mare per gustarci il nostro pranzo e, ovviamente, il tè caldo. È molto freddo e non riusciamo a fermarci per molto, ma l’atmosfera è meravigliosa.

Ushuaia
Sosta pranzo con panorama

Continuiamo sul sentiero, che, verso la fine, si trova per di più all’interno della foresta che sul mare. Siamo entrambi immersi nei nostri pensieri: l’atmosfera è così mistica qui che abbiamo entrambi paura di rovinarla con le parole.
Verso le 14 arriviamo alla fine e dobbiamo aspettare le 15 per prendere il minivan. Facciamo ancora qualche altro passo per riuscire a vedere l’insieme di lagune e isolette di cui è formata questa zona, ma dal basso non si riesce a vedere questo frastagliamento nella sua interezza.

Ushuaia
Miriadi di laghi intorno a noi

Ci dirigiamo quindi verso il visitor centre, dove stiamo al calduccio fino a che non parte il minibus.
Si torna verso Ushuaia e i nostri pensieri si focalizzano di nuovo sui traghetti. Chissà cosa ci aspetta. Il minibus non fa in tempo a fermarsi che ci fiondiamo fuori e a passo svelto andiamo verso l’agenzia. Fortunatamente c’è ancora la ragazza di stamattina quindi possiamo spiegarle più facilmente. Le raccontiamo tutto l’accaduto e le chiediamo gentilmente se sia possibile porre rimedio, qualsiasi rimedio. Sembra che il cambio con un tour sia possibile, non è quello dei pinguini ma sembra molto bello. Però la ragazza prova anche a chiedere alla sua manager se è possibile ridarci tutti o parte dei soldi. La capa non risponde e mentre aspettiamo la ragazza ci chiede di spiegarle meglio cosa è successo con il traghetto per Punta Arenas. Le diciamo che non ci sono posti e lei ci dice: “volete che provo a chiamare l’agenzia? Sapete a volte sono un po’ svogliati e non controllano bene la disponibilità dei posti. Laggiù sono così!”. Ovviamente le rispondiamo di sì, ma sono completamente scettica. Se non ci sono posti è impossibile che con questa chiamata ciccino fuori.
La ragazza chiama un paio di volte e alla fine rispondono. Si parlano in spagnolo, ma noi capiamo e ad un certo punto capiamo anche che sembra ci siano dei posti. Cosa??? La telefonata prosegue, cambiando 2 o 3 volte di interlocutore, e alla fine ci vengono chiesti i numeri di passaporto e l’indirizzo email. Di nuovo penso: cosa???? Che diamine sta succedendo?? E come è possibile???
Morale della favola: Mercedes, la ragazza dell’agenzia, ci ha trovato due biglietti per il traghetto da Puerto Williams a Punta Arenas e per di più quelli più economici che da regolamento sono lasciati da parte per i residenti fino a 24 ore prima della partenza (e adesso siamo a 4 giorni prima!!!). Siamo senza parole, allibiti di come sia andata a finire questa storia. Nessuno degli scenari che ci eravamo immaginati prevedeva minimamente questa svolta. Ringraziamo mille volte e rimaniamo in attesa della mail di conferma che ci dovrebbe arrivare tra 10 minuti.
Sono 10 minuti lunghissimi. Per passare il tempo facciamo una passeggiata in un mercatino, ma non prestiamo molta attenzione e, alla fine, arriva la mail. È TUTTO CONFERMATO!!! Incredibile. Non riusciamo a riprenderci dalla sorpresa e, soprattutto, le nostre menti da ingegneri non riescono a capire come sia stato possibile. Se il traghetto era pieno, da dove sono venuti fuori questi posti? E perché sono andati contro al regolamento vendendoci i posti per i residenti (che ci avevano comunque detto che erano altrettanto terminati)??? Fatto sta che, credendoci o no, ce l’abbiamo fatta!! Devo essere sincera, non prendere questo traghetto sarebbe stato un rimorso di questo viaggio, soprattutto perché potevamo solo che incolpare il nostro ritardo nel prenotarlo. E invece Mercedes ha reso possibile questa ultima avventura!! Non finiremo mai di ringraziarla!!
Adesso, quindi, realizziamo che la nostra permanenza ad Ushuaia sta per finire e dobbiamo ancora fare qualche spesuccia. Ci rechiamo verso il centro e iniziamo a passare in rassegna tutti i negozi di souvenirs. Alla fine troviamo quello che cerchiamo, tranne una maglia che dicesse qualcosa del tipo “siamo arrivati alla fine del mondo”. In compenso troviamo un piccolo presepe di cui ci innamoriamo all’istante. È un presepe stile andino in cui il bue e l’asinello sono sostituiti da un llama e i re magi sono vestiti con stile andino e suonano il flauto di pan. Troppo caratteristico e legato ad una cultura che ci ha incantato troppo per non comprarlo!!
Ancora frastornati, è ora di rincasare. Prendiamo l’autobus, andiamo a comprare due cosucce per cena e rientriamo. Mentre Marco sistema il pagamento del traghetto io preparo una semplice ma gustosa cenetta a base di formaggio, uovo strapazzato, mortadella e grissini. Fortunatamente abbiamo ancora metà bottiglia del Malbec per festeggiare la svolta di oggi!!
Stasera il padrone di casa ci fa compagnia durante la cena e ci facciamo una bella chiacchierata. Ovviamente anche la sua famiglia è originaria dell’Italia...ma ci sono Argentini non originari dall’Italia?? :) Ci dice poi che ha lavorato in una cantina di vini argentini e ci dà delle indicazioni su case che dobbiamo provare. E noi le proveremo, su questo non c’è dubbio!!
Siamo stremati ed è ora di andare a dormire. Domani mattina non possiamo assolutamente fare ritardo per il traghetto per Puerto Williams: ci sono 400 dollari in ballo :).

Le due sveglie, una standard e una di sicurezza, ci scuotono dal sonno. Ancora con gli occhi chiusi rifacciamo, ormai meccanicamente, gli zaini. Andiamo a fare colazione per poi prendere le nostre cose e salutare questa famiglia che, sebbene non pulitissima, ci ha accolto calorosamente.
Prendiamo il bus (non sia mai che spendiamo i soldi per il taxi!!) e ci incontriamo con Mercedes, la nostra nuova amichetta! Dopo qualche procedura per la partenza, ci viene detto di aspettare un’oretta nella sala d’attesa. Altre persone arrivano e partono, ma noi non veniamo chiamati e iniziamo a preoccuparci. Finalmente un ragazzo viene a prenderci e con stupore ci accorgiamo che la barca è vuota: siamo gli unici passeggeri oggi!!

Ushuaia
Il porto della fin del mundo

Salpiamo pronti per attraversare il canale di Beagle e attraccare di nuovo in Cile, in una delle isole più remote che abbia mai visto. Siamo troppo eccitati dall’attraversamento, dai panorami, ma soprattutto dal sapere dove cavolo ci troviamo nel mondo. Da perdere la testa!!

Ushuaia-Puerto Williams
Ce l’abbiamo fatta!!!

 

Ushuaia-Puerto Williams
In mezzo al Beagle Channel

 

Ushuaia-Puerto Williams
Quasi arrivati...che emozione!

La barca ci porta a Puerto Navarino che non è altro che un minuscolo insediamento militare. Da lì dobbiamo prendere un autobus che ci porterà a Puerto Williams, il paesino che sta rubando ad Ushuaia la denominazione di “Fin del Mundo”!!!

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