Scritto da Erika.
16 - 18 Settembre 2016
L’arrivo a Udaipur è quanto mai un sospiro di sollievo: l’autobus notturno con le cuccette si è rivelato una tragedia. La strada era messa male, così come le sospensioni del mezzo, tanto da farci saltare ogni 10 minuti, tanto da non riuscire a dormire stesi di lato per non essere scaraventati ad ogni buca. Come se non bastasse, non erano previste soste per il bagno, quindi abbiamo dovuto approfittare di una fermata per far salire dei passeggeri per bloccare l’autista e darci 2 minuti per trovare un bagno…inesistente! I locali ci hanno indicato solo un urinatoio, che per una donna è un po’ complicato. Questo poi era solo un gabbiottino in cemento con delle pareti come divisori e…basta!! Nessuna tazza, neanche alla turca, nessun altro tipo di buco…solo il pavimento. Lascio immaginare le condizioni, ma l’altra scelta era sentirsi male tutta la notte per il forte stimolo!!
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Scritto da Erika.
10 - 12 Settembre 2016
E così dopo una pausa rigenerante in Ladakh siamo tornati nella caotica e umida Delhi con la speranza di restarci il meno possibile, anche se sappiamo che la speranza di riuscire a prenotare un treno per stasera è molto bassa. Arrivati alla stazione di New Delhi andiamo subito verso l’ufficio prenotazioni per stranieri e con nostra enorme sorpresa ci sono dei posti disponibili nel treno per Jodhpur di questa sera nella classe 3A. Per capire le classi dei treni indiani ci vuole una laurea dedicata, fortuna che ci siamo informati in anticipo: in ordine dalla più indecente alla più comoda ci sono la seconda classe, quella non numerata in cui se ti vuoi sedere devi letteralmente fare a spintoni e cazzotti e in cui il numero di persone supera nettamente la capacità della carrozza; la Sleeper Class, ovvero quella con le cuccette numerate, ma senza aria condizionata, poi iniziano le classi con cuccette e aria condizionata a crescente livello di comodità e prezzo: 3A, 2A e 1A.
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Scritto da Marco.
05 – 07 Settembre 2016
Ci svegliamo in questa lussuosa camera d’albergo e non ci vorremmo mai staccare da questo morbidissimo letto. Ci guardiamo intorno e ancora non riusciamo a credere alla botta di “fortuna” che abbiamo avuto. Dopo il topo in camera dell’altra notte, ci voleva proprio. Oggi la giornata è deputata all’organizzazione dei prossimi giorni quindi possiamo prendercela con calma.
Alle 9 siamo in strada per cercare un posto dove poter fare colazione. La via è pressoché deserta e ci fa strano: siamo abituati a trovare sempre un gran fermento alle prime ore del mattino. Probabilmente questa è una zona della città che vive di turismo e, si sa, i “backpackers” non sono molto mattinieri. Troviamo una backery e ci facciamo una bella colazione all’occidentale, peccato solo che la mia brioche sia stata cotta due giorni fa e scaldata troppo al microonde: gli inconvenienti di muoversi in bassa stagione. Parliamo un po’ del da farsi e vagliamo un po’ le varie ipotesi.
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