San Pedro de Atacama - Il deserto, la luna e il forzato riposo

07 - 11 Novembre 2019

Arriviamo a San Pedro poco prima di pranzo, l’aria è già torrida ed è ora tempo di andare a trovare un letto per i prossimi giorni. Ci dirigiamo in direzione opposta al centro, dove Erika ha visto esserci alcuni ostelli promettenti. Chiediamo un po’ di prezzi ma sono tutti oltre il nostro budget: ma quanto sono cari qui??
Torniamo verso il centro e ci sediamo un attimo in piazza, l’unica parte in ombra che sembra esserci in questo paese. Io mi fermo con gli zaini mentre Erika va a cambiare i soldi senza il peso dei bagagli. Un ragazzo si ferma e mi da un volantino di un ostello che mi dice essere 400metri in una certa direzione. Quando torna Erika decidiamo di tentare ma, invece di andare dritti a quell’ostello ci fermiamo a tutti quelli che incontriamo lungo la via, chiedendo i prezzi.

Prima dei famosi 400 metri, troviamo un graziosissimo posto con un ampio giardino, amache, tavolini, sdraio e anche la cucina a disposizione. Il prezzo è anche buono e ci fermiamo. 
Chiediamo alla proprietaria un posto economico dove mangiare e ci indica una via con qualche locale per cileni. 
Mangiamo bene e spendiamo relativamente poco, anche se nel conto spunta una mancia decisamente fuori luogo per un posto come questo. Non sapendo gli usi di qui la paghiamo e via. La prossima volta vedremo. 
Nel pomeriggio andiamo a farci due passi, facciamo un po’ di spesa e chiediamo in giro per affittare due biciclette per andare a vedere la “Valle de la Luna” domani mattina. Decidiamo anche che i vari tour che offrono le agenzie di qui sono tutti verso paesaggi già visti nei nostri 3 giorni al salar de Uyuni, quindi preferiamo non farli. 

A cena ci facciamo una bella frittata e delle verdure ripassate in padella. Avevamo proprio bisogno di sentire sapori di casa. 
La mattina seguente partiamo abbastanza presto, anche se non quanto avremmo voluto, per andare a prendere le bici. L’aria è ancora fresca ma ci hanno detto che ci vorrà mezza giornata per andare e visitare la valle della luna, per cui quando torneremo il sole avrà scaldato per bene l’aria.  Dopo aver ritirato i soldi con qualche difficoltà (una carta si è smagnetizzata, ma ne abbiamo ancora altre 3) e aver cambiato la bici di Erika che alla prima salita ha iniziato a dare problemi al cambio, ci incamminiamo in direzione della valle. L’ingresso è a sei chilometri dal centro di San Pedro e la strada è ben asfaltata. E’ anche in leggera discesa il che non guasta, anche se poi, tornando indietro sarà peggio!

Arrivati al cancello paghiamo il nostro ingresso e, dopo aver ricevuto delle scadenti informazioni da una addetta alquanto pressappochista, inforchiamo di nuovo le bici e proseguiamo. La strada bianca taglia in due la pianura desertica arroventata dal sole. Il venticello, grazie all’altezza, è invece ancora fresco. Stiamo pedalando nel deserto più arido del pianeta! (avremo preso abbastanza acqua?? Spoiler alert: no, come al solito...).
Siamo ancora nel bacino della oasi di San Pedro e qui il paesaggio non è particolarmente emozionante, se non consideriamo il vulcano che domina tutto con la sua forma perfetta a V rovesciata. Le profonde spaccature nel terreno che formano motivi geometrici tra i più disparati, ci danno quella sensazione che qui la pioggia non è molto frequente.
La strada si dirige verso i bordi del bacino e si infila dentro una spaccatura in mezzo a grandi pareti rocciose. Da qui inizia una salita che ringraziamo il cielo di essere ben acclimatati, altrimenti ci avremmo lasciato i polmoni. In cima finalmente alziamo lo sguardo e riusciamo ad gettare il primo sguardo sulla famosa valle della luna. 
Una imponente duna arancione scuro si innalza sulla nostra sinistra, coprendo e dando la sensazione di compenetrare le pareti di roccia che la delimitano. Sulla destra il famoso anfiteatro, una formazione rocciosa a forma semicircolare, che forma quasi uno stadio. La strada prosegue nel mezzo, ma prima una salita a piedi al punto panoramico ci aspetta. 

San Pedro de Atacama
La grande duna della valle della luna

  Saliamo in cima con qualche difficoltà in più dovuta alla sabbia che è sul sentiero. Dalla cima però il panorama ne vale davvero la pena. Oltre che la valle della luna, lo sguardo può spaziare su una porzione di deserto con sfumature di colore rosso e bianco molto affascinanti. Ci facciamo una foto dall’estremità del costone di roccia sul quale il sentiero si snoda e poi torniamo a valle. Già si è fatto abbastanza tardi, è quasi mezzogiorno e noi non abbiamo altro che un paio di banane quattro biscotti e già non molta acqua nei nostri zaini. Non dovevamo dar retta alla ragazza dell’agenzia dove avevamo affittato le bici che ci ha detto che in tre ore era tutto finito. 

San Pedro de Atacama
Seduti sulla luna!

  Comunque proseguiamo, passiamo sotto all’anfiteatro, saliamo in una valle accanto a questo e poi iniziamo a discendere di nuovo. Passiamo vicino a delle miniere di sale ma decidiamo che le visiteremo al ritorno. Alla fine della discesa la strada è chiusa da una sbarra; non si può continuare oltre. Da qui si possono vedere le tre marie: una formazione rocciosa di tre picchi che nelle foto pubblicitarie sembrano immensi e invece sono tipo 4 metri alti. Non vediamo tutta l’eccitazione per questa attrazione. 

San Pedro de Atacama
Le tre marie…

  Ci finiamo le ultime scorte di cibo e iniziamo a tornare indietro risalendo la strada. Ci fermiamo alle miniere di sale ma, anche qui, dalle foto sembra ci siano tunnel da esplorare e invece tutto si esaurisce con una grossa buca nel terreno che non capiamo bene cosa sia. Bha. 

Rinforchiamo le bici e stavolta non ci fermiamo più fino a che non arriviamo al cancello di ingresso, pedalando sotto un sole sempre più implacabile. Fortunatamente qui vendono acqua e ce ne compriamo due litri.
Torniamo in città e dopo un pranzo al volo andiamo a prenotare l'autobus per Sabato per Salta, in Argentina. Arrivati là però un cartello ci avvisa che il bus del sabato è pieno. Il prossimo di questa compagnia è di lunedì ma c'è un'altra compagnia che ha una corsa di domenica. 
Ci mettiamo in fila per primi davanti alla porta chiusa di questa e aspettiamo che la siesta finisca. La signora arriva con venti minuti di ritardo solo per dirci che anche la corsa di domenica è piena.  Ora l'unica nostra speranza è che il bus del lunedì della prima compagnia abbia ancora dei posti. Facciamo per metterci in fila ma prima un ragazzo ci blocca per chiederci se vogliamo provare a organizzare con lui un trasporto privato a Salta e gli lasciamo il numero. Poi la fidanzata del ragazzo che si è infortunato nei geyser in Bolivia ci capita davanti e non possiamo non chiedergli come sta lui. Lei però non si regola e ci tiene dieci minuti a parlare di tutto e di più. Quando finiamo siamo diventati i sesti della fila. Dannazione, speriamo ci siano abbastanza posti. Il bigliettino appeso sulla porta dice che l'ufficio riaprirà alle 17e30 e ora sono solo le 16e30. Fortunatamente invece dopo poco una signora ci apre e la prima ragazza che entra ci dice che ci sono ancora posti e che ce ne sono abbastanza per tutti quelli che sono in fila. Almeno questo! Riusciamo a fare il biglietto per lunedì, quindi, anche se questo vuol dire dover stare due giorni in più a San Pedro senza avere molto altro da fare. Vorrà dire che ci riposeremo! 
Fortunatamente l'ostello dove siamo ha una bella cucina, uno spazio all'aperto ed è vicino al centro. 

I seguenti due giorni li passiamo quindi scrivendo, studiando spagnolo, rilassandosi sulle amache, andando a fare la spesa e cucinare e andando a fare due passi di tanto in tanto. 

San Pedro de Atacama
Una delle nostre cenette appetitose e sane

  Il sabato sera vorremmo uscire a berci qualcosa perché abbiamo visto molti locali nella via principale del paese. Peccato che siano tutti una sorta di ristoranti e quindi non si possa prendere solo da bere anche se sono quasi le undici di notte.
Solo un pub vende birra a fiumi e nient'altro ma è  ovviamente strapieno e non c'è un tavolo libero neanche a pagarlo. Ci rassegniamo a tornare a casa. 
Il lunedì mattina ci alziamo presto e ci dirigiamo verso la stazione in una San Pedro deserta. Saliamo sull'autobus in perfetto orario e partiamo per quello che dovrebbe essere uno dei viaggi più scenici in bus. Effettivamente il paesaggio non ci delude affatto. Passiamo prima affianco dell'iconico vulcano di san pedro, che da vicino mostra anche alcune venature bianche date dalla neve. Fino al confine con l'Argentina il paesaggio desertico non ci abbandona. Dopo il passaggio del confine attraversiamo qualche deserto di sale, fino ad arrivare a uno particolarmente bianco e con diverse persone a farsi foto. Deve essere quello più grande qui nel lato Argentino. Addirittura c'è un velo d'acqua sulla superficie che crea quei giochi di riflessioni tanto famose nel Salar de Uyuni quando si ha la fortuna di vederlo dopo una pioggia.

San Pedro de Atacama
Il salar argentino ricoperto di acqua

  Iniziamo poi una discesa tra montagne coloratissime in valli che non sembrano essere state toccate dall'uomo, se non fosse per la strada che si snoda sulle pareti di queste.
Arriviamo in un paese dove il bus si ferma per far scendere dei passeggeri, che alle spalle ha come un'enorme collina rocciosa dalle striature arcobaleno. Sembra essere stata messa lì apposta da quanto spicca rispetto alle montagne che la circondano. Scopriremo poi che da Salta uno dei tour più famosi è proprio quello alla Salina Grande e il Cerro dei 7 colori. Siamo stati fortunati a vederli passando con il bus. Non avremo foto perfette ma non ci interessa. Arriviamo a Salta circa alle 5. Vedremo cosa ci aspetta in questa Argentina!!

 

Clicca qui per tutte le foto di Cile e Argentina