Puerto Madryn – Natale con i pinguini, ma al caldo

24 - 28 Dicembre 2019

Dopo 30 ore di nave e 24 ore di autobus abbiamo lasciato il freddo della terra di Magellano e siamo risaliti di quasi di 2000 km. Abbiamo salutato il Cile e siamo passati di nuovo in Argentina fino alla cittadina costiera di Puerto Madryn. E finalmente è di nuovo estate!
La signora dell’Airbnb che abbiamo prenotato ci viene a prendere al terminal dei bus e ci porta fino all’appartamento. È la prima volta che prenotiamo qualcosa di più “lussuoso” perché vogliamo goderci il Natale in un posto che ci faccia sentire a casa. E questo è perfetto. Appena entriamo rimaniamo a bocca aperta dall’avere una casetta a due piani tutta per noi, pulitissima, luminosa e ben arredata. Tiriamo subito fuori il nostro piccolo presepe andino per completare l’arrendamento e creare l’atmosfera di Natale in famiglia.

Io purtroppo sto ancora male. Il dolore al dente è passato, ma quella che sembra essere una forte influenza non accenna a passare. I due giorni di viaggio tra nave e autobus non hanno di certo aiutato, ma inizio ad essere preoccupata dato che dopo una settimana non c’è nessun miglioramento. Adesso facciamo passare Natale e poi in caso vado a farmi vedere. Magari se mi riposo un paio di giorni andrà meglio...speriamo!!

Puerto Madryn
Mica avro’il virus hanta???

Dato che oggi è la vigilia di Natale ci fiondiamo subito a cercare un supermercato aperto per comprare il necessario per il pranzo di Natale e gli altri pasti. Ne troviamo uno vicino che chiude alle 14, abbiamo 20 minuti di tempo!! Il menù di Natale prevede lasagna e tortellini in brodo per la sera. La lasagna è un po’ un rischio, ma dopo 4 mesi di viaggio ci servono un po’ di tradizioni.
Troviamo tutto quello che ci serve tranne un pescetto da fare al forno per stasera, quindi siamo obbligati a buttarci sulla carne e rinunciare a fare vigilia.
Terminate queste commissioni finalmente RIPOSO!!! La location anche ci aiuta perché Puerto Madryn non è altro che una piccola cittadina di mare con poche attrattive, tranne una riserva enorme di pinguini magellanici. Perfetto per passare 3 giorni di relax senza sensi di colpa!!
Ci godiamo la tranquillità di questa bella casetta fino a sera e verso ora di cena iniziamo a fare una specie di brasato al forno con patate e zucchine. Marco è abbastanza fissato con la cottura dei cibi, specialmente la carne di manzo e ci divertiamo tutta la sera a punzecchiarci su questo. Sulla ricetta che abbiamo letto c’è scritto che a fine cottura il pezzo di carne va incartata nella carta argentata per 5 minuti, ma ovviamente non ce l’abbiamo!! Nonostante questo tocco per raggiungere la perfezione, la carne è buonissima!!

Puerto Madryn
Vigilia di Natale...con carne

È NATALE!!!!!! Il nostro secondo passato insieme (nel passato lo passavamo ognuno con la propria famiglia) e il primo da marito e moglie!! Non si può dire che non sia speciale!!

Puerto Madryn
Come a casa anche in viaggio

L’amore mio sa che io sento il Natale come se fossi una bambina e mi emoziono con le decorazioni, le canzoni natalizie e….le sorpresine sotto all’albero.
Appena ci svegliamo Marco mi dice “sarà passato Babbo Natale?” e gli occhi mi si illuminano!! Insieme andiamo a vedere di sotto dove c’è un alberello di Natale, ma non c’è niente. Guardo Marco, guardo l’albero senza sorpresine...ma so che non mi avrebbe mai detto una cosa del genere per poi deludermi. Mi dice di andare a vedere al piano di sopra, ma non saprei proprio dove. Chiedo un aiutino e alla fine mi porta nella seconda stanza da letto (che non usiamo) e vedo sul comodino un alberello disegnato su un pezzo di carta e sotto una busta regalo. Sono eccitatissima e, nonostante l’influenza, inizio a saltellare come una pazza!! Ma quanto è meraviglioso quest’uomo!!
Nella busta trovo 3 regali: una confezione di yerba mate aromatizzata al calafate (una bacca tipica argentina che mi piace tanto), un paio di orecchini bellissimi con disegni e simboli delle popolazioni indigene della regione magellanica in Cile (l’amore mio lo sa che mi piacciono i simboli!!) e un paio di orecchini con pinguini natalizi da indossare oggi. Ma che meraviglia!!! Con questa semplicità ha centrato in pieno tutte le cose che mi emozionano...non si può dire che non mi conosca!!
Entusiasta indosso subito gli orecchini con i pinguini e iniziamo i festeggiamenti di Natale. Mi racconta, poi, che ha sfruttato la mia malattia a Puerto Williams che mi ha fermato a letto per andare a comprare questi regali senza che me ne accorgessi. Io mi sento un po’ in colpa per non aver fatto nulla per lui. Ci ho pensato e ripensato, ma con i malanni dell’ultima settimana non sono riuscita a concretizzare nessuna idea regalo...mi rifarò a Buenos Aires con un coltello argentino che desidera tanto!
Facciamo una bella colazione per poi ristenderci nel divano. Ancora purtroppo non mi sento bene e per stare meglio devo prendere una tachipirina dopo l’altra, però stanotte per la prima volta dopo una settimana non ho sentito i brividi...forse qualcosa sta migliorando!
Prima di pranzo facciamo tutte le chiamate natalizie ai nostri genitori e parenti che sono riuniti senza di noi purtroppo. Per sentirci e farci sentire più vicini facciamo delle lunghe videochiamate in cui condividiamo i menù. All’avvicinarsi di ora di pranzo e ancora, rigorosamente, in pigiama iniziamo la preparazione della lasagna. Ovviamente abbiamo comprato la sfoglia già pronta, non potevamo fare altrimenti, ma tutto il resto lo prepariamo noi da zero. Per prima cosa ci occupiamo del sugo, così che abbia tempo di cuocere bene. Impariamo anche che un mezzo bicchiere di latte verso fine cottura toglie perfettamente l’acidità del pomodoro. Il risultato è ottimo.
Con la playlist natalizia sempre in sottofondo arriva il momento di comporre la lasagna: uno strato di carne, la besciamella, mozzarella, parmigiano e via con il secondo strato. Inforniamo e incrociamo le dita.
Dopo mezz'ora finalmente assaggiamo il risultato finale che è una bomba stratosferica!!! Mai avrei immaginato che la prima prova in assoluto e con ingredienti e attrezzatura da cucina un po’ rimediati venisse un piatto così buono!!! Ci gustiamo questo pranzo natalizio con tanto amore e finiamo con un piccolo panettone. Il vino, poi, non può mancare e non può che essere un Malbec!

Puerto Madryn
Pranzo di Natale con lasagna e Malbec!

Siamo soddisfatti e felicissimi di questa giornata così rilassante, piena di amore e atmosfera natalizia (nonostante sia estate nell’emisfero sud). In tutta la giornata non mettiamo neanche mezzo piede fuori casa e non ci dispiace affatto. Era proprio quello che sognavamo da molto!! Guardiamo un film, leggiamo, sonnecchiamo...quello che mi serve per rimettermi in forze, non ce la faccio davvero più a stare male!
La sera non ci facciamo mancare l’ennesima tradizione natalizia, la cena con tortellini in brodo, per poi salutare il Natale e coricarci pieni di gioia!!

La mattina di Santo Stefano mi sveglio senza mal di testa e mal di ossa!!!! Non ci posso credere, finalmente sto davvero migliorando. La teoria di Marco era probabilmente giusta: per qualche motivo gli antibiotici che stavo prendendo per il dente mi hanno creato una reazione strana. Infatti appena smesso di prenderli ho iniziato subito a sentirmi meglio e in solo una giornata senza antibiotici sono migliorata esponenzialmente. Sono felice che non sento il bisogno di andare da un dottore e possiamo goderci anche questa giornata in rilassatezza.
Verso le 11 decidiamo di fare una passeggiata fuori e andare a vedere l’oceano Atlantico.
Dopo una decina di minuti di camminata sento che ancora non sono nel pieno delle mie forze, ma va bene così. Arriviamo fino alla spiaggia, ma non è assolutamente al pari con quelle italiane o australiane, né tantomeno quelle caraibiche!! C’è però una bella temperatura e ci facciamo due passi in spiaggia fino al centro città. La cittadina in sé e per sé non è proprio un gioiello, non è appariscente e non ha niente di peculiare, sicuramente è autentica. Il turismo qui è prettamente nazionale, di stranieri se ne vedono pochi. Una volta in centro andiamo alla prima agenzia turistica per prenotare un tour per andare a vedere i pinguini domani. Non ci informiamo troppo sull’agenzia migliore perché il tour è abbastanza standard e non c’è niente che possano sbagliare. In più non abbiamo assolutamente voglia di informarci…per una volta :)
Continuiamo il nostro giretto in centro, ma non ha molto da offrire quindi decidiamo di rientrare a casa. Questa volta prendiamo un taxi date le mie condizioni di salute precarie.
Il pomeriggio lo passiamo di nuovo tranquilli dandomi tempo e modo di guarire per bene. Non abbiamo neanche voglia di lavorare sulle foto o sul blog...è vacanza!! Netflix ci viene in aiuto per non annoiarci. Stiamo accucciolati tutto il pomeriggio come due piccioncini...quale antidoto migliore per riprendere la salute?? :)

Il giorno dopo la sveglia è presto. Alle 7.30 ci vengono a prendere...direzioni pinguini!!! Era da tanto che volevamo andare a vederli, ma per un motivo o l’altro non siamo andati. Per questo motivo Puerto Madryn ci piaceva come tappa intermedia prima di Buenos Aires: qui c’è la colonia di pinguini magellanici più grande al mondo, impossibile non vederli!!

Puerto Madryn
Un dinosauro lungo la strada...mah!

Il tour prevede una fermata prima della colonia di pinguini per prendere una barca e vedere i delfini. Questa tappa ce la risparmiamo perché li abbiamo già visti sulla nave da Puerto Williams e perché non vogliamo spendere troppo. La coppia che è con noi, però, ha incluso questo giro nel tour quindi non ci resta che aspettarli.

Puerto Madryn
Guanacos a perdita d’occhio lungo strada

Ci facciamo un giro in spiaggia e riusciamo a vedere una famiglia di foche buffissime. È ora di colazione per loro e sono tutte in acqua a cercare pesci o, più facilmente, approfittarsi di quelli che i pescatori tirano in mare. Dopo colazione si radunano tutte su un pezzetto di terra e quando escono dall’acqua tutta la loro goffaggine viene fuori.

Puerto Madryn penguins
La goffaggine e tenerezza

Ci stendiamo poi sugli scogli in riva al mare e ci prendiamo un po’ di sole nel mentre che aspettiamo i nostri compagni di viaggio tornare.
Quando arriviamo alla riserva dei pinguini ci stupiamo nel vedere decine e decine di pullman fermi. La nostra guida ci spiega che le navi da crociera americane si fermano sempre a Puerto Madryn per venire a vedere i pinguini. Fortunatamente però la loro nave riparte alle 16 quindi tra una mezzoretta saranno già tutti andati via. Timing perfetto!

Puerto Madryn penguins
Anche i pinguini bevono il mate

Prima di buttarci in mezzo ai pinguini, visitiamo un piccolo museo dove ci informiamo ancora sulle varie specie. Marco avrebbe voluto vedere i pinguini Emperor, ma sono solo a Punta Arenas e quando eravamo lì non c’erano tour quel giorno. Mangiamo poi un choripan, un panino tipico con salsiccia, e poi entriamo nel parco dei pinguini.
Dobbiamo camminare un po’ per immergerci nel mondo dei pinguini: inizialmente se ne vedono pochi e sono tutti immobili, chi in piedi e chi svaccato per terra, come a prendere il sole.

Puerto Madryn penguins
Anche loro prendono il sole

I primi che vediamo ci sembrano finti da quanto sono immobili nella loro posizione! Molti sono nascosti dentro a delle buche del terreno o sotto gli alberi, non sappiamo se per il caldo o la moltitudine di gente.

Puerto Madryn penguins
Noi ci nascondiamo qui

Dopo un po’ arriviamo in un punto in cui ce ne sono a perdita d’occhio e ci esaltiamo tantissimo. Sono troppo buffi nelle loro pose, ma mentre camminano sono troppo teneri, così sgraziati e dondoleggianti.

Puerto Madryn penguins
I pinguini e gli orecchini con i pinguini

Verso la fine della camminata ci avviciniamo di più alla costa e troviamo orde di pinguini che vanno e vengono lungo la “Firenze mare”, come la soprannominiamo noi. Appena arrivano alla spiaggia si tuffano subito in mare ed iniziano a nuotare velocissimi...da starci ore ad ammirare questi curiosi piccoli esseri viventi.

Puerto Madryn penguins
La Firenze mare

 

Puerto Madryn penguins
Pronti al tuffo

Al ritorno verso il punto di partenza ci colpisce una coppia di pinguini “innamorati” che nella nostra visione da umani sembrano tenersi per mano e darsi i bacetti. Forse un po’ troppo sentimentalizzata come visione, ma forse non troppo lontana dalla loro realtà: ci ricordiamo infatti di aver letto che i pinguini quando scelgono una compagna o un compagno lo fanno per la vita. Carucci loro!!

Puerto Madryn penguins
Erika e Marco in versione pinguino

Come regalo prima di uscire dal parco, uno dei pinguini che sta tornando dalla spiaggia ci attraversa davanti e riusciamo a vederlo da molto vicino in quella sua camminata strana.

Puerto Madryn penguins
Ritorno dal mare

 

Puerto Madryn penguins
Incontro o affronto?

Nel parco sono presenti anche molti guanacos, che insieme ai pinguini, fanno un’accoppiata un po’ strana, ma molto curiosa: sembrano andare molto d’accordo!

Puerto Madryn penguins
Che ci fanno tutti questi guanacos?

 

Puerto Madryn penguins
Una coppia affiatata

Alla fine della nostra visita ci rincontriamo con i nostri compagni di viaggio e la guida e torniamo verso Puerto Madryn. Durante il tragitto rimaniamo a bocca aperta quando una famiglia di struzzi, mamma e 4 o 5 piccoli, attraversano l’autostrada proprio davanti a noi. É la prima volta che li vediamo così da vicino. Questa giornata è stata davvero ricca di sorprese!
Tornati nel nostro super appartamento ci godiamo questa ultima serata di pace e serenità...quanto é bello non sentirsi più male e avere energie!

L’indomani mattina è ora di ripartire, ma ce la prendiamo con comodo: il nostro autobus per Buenos Aires parte nel primo pomeriggio e il check out dalla casa è a mezzogiorno. Ci svegliamo con calma, facciamo una ricca colazione con le ultime cose rimaste e poi prepariamo le nostre casette viaggianti. Dopo un veloce pranzo, salutiamo la gentilissima padrona di casa e ci facciamo chiamare un taxi.
Alla stazione dell’autobus dobbiamo tirar fuori qualche parolaccia per riuscire a stampare la nostra prenotazione online perché la signora del negozio con pc e accesso ad Internet non ha nessuna voglia di lavorare oggi.
Il nostro autobus arriva un po’ in ritardo e mentre aspettiamo ne vediamo arrivare e partire a decine e uno peggio dell’altro. Ci immaginiamo quale autobus scassato ci possa capitare, ma Marco è confidente che sarà nuovo di zecca. Quando lo vediamo arrivare che è davvero appena uscito dal concessionario rimaniamo a bocca aperta e ci facciamo delle grasse risate sulle capacità veggenti di Marco.
Purtroppo però le grandi speranze di un viaggio “di lusso” dateci dalla impeccabilità del mezzo vengono ben presto distrutte dalla presenza di famiglie rumorose e bambini urlanti dietro e accanto ai nostri posti. Non ne posso più di questi viaggi interminabili di 18-20 ore in autobus!!!

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