Puerto Varas - Il sentiero degli innamorati

22 - 25 Novembre 2019

La fermata a Puerto Varas è stata del tutto improvvisata, ma così sarà il nostro viaggio nel prossimo mese. La Patagonia rimane ancora una zona remota dove non si è mai sicuri come e quando potersi spostare da un punto all’altro, ma questo era proprio quello che volevamo. Un mese di improvvisazione assoluta, dove arriviamo arriviamo, se dobbiamo aspettare 3-4 giorni un autobus pazienza, aspetteremo o ci metteremo a fare autostop se necessario. L’obiettivo è arrivare ad Ushuaia in qualche modo, ma se dopo un mese siamo ancora in alto mare pazienza, il vero obiettivo è godersi questo periodo, senza must haves, senza piani (o con piani pronti ad essere cambiati), senza fretta! Il viaggio per Puerto Varas è stato abbastanza lungo, ma soprattutto fino alla fine non eravamo sicuri di arrivarci la sera stessa.

Lasciata alle spalle Bariloche (di cui mi sono perdutamente innamorata!), i paesaggi che si vedono dal finestrino sono uno più affascinante dell’altro. Attraversiamo laghi, montagne innevate altissime, vulcani, essendo sempre immersi nella foresta più incontaminata.
La frontiera Argentina - Cile è veramente particolare, con 40 minuti di autobus nella terra di nessuno. Il posto di frontiera argentino si trova ad un lato della catena montuosa, mentre quello del Cile dall’altro lato. La parte di strada che si inerpica nella montagna per scendere dall’altra parte è terra di mezzo!
I paesaggi nella parte cilena si fanno più pianeggianti con solo qualche vulcano che si vede in lontananza. Verso le 8 di sera arriviamo ad Osorno, una città che non sembra avere molta attrattiva turistica, ma piuttosto essere uno snodo.
Da qui non troviamo nessun autobus per Puerto Varas, l’unico che va è pieno, ma riusciamo a prenderne uno diretto a Puerto Montt, più a sud, e farci scendere al “casello autostradale” di Puerto Varas. E ora?? Ci dicono che dall’altro lato dell’autostrada passano minibus per il centro di Puerto Varas. Si è fatto buio, speriamo che ancora ci siano minibus a quest’ora.
Attraversato il ponte pedonale, un simpatico signore ci dice di aspettare il minibus proprio a lato della corsia autostradale, invece che a quella che sembra una fermata dell’autobus che si trova nella strada laterale all’autostrada. Ed effettivamente dopo neanche 2 minuti arriva un minibus che ci porta in centro. E come avremmo fatto senza il signore che ci indirizzava?? senza dubbio avremmo aspettato alla fermata per un bel pezzo prima di accorgerci dell’errore!!
Verso le 22.30 finalmente siamo a Puerto Varas. Dal centro camminiamo sulla strada lungo lago e arriviamo a casa della signora che ci ospita.

La signora ci accoglie calorosamente, ci mostra la stanza e scambiamo quattro chiacchiere. Ci dice anche cosa andare a vedere domani, dato che noi non abbiamo alcuna idea. Pare ci sia un parco nazionale con bellissime cascate.
Tempo di una doccia calda (anzi ustionante!!) e siamo già a letto. Il letto è comodissimo, la camera è calda e il “cielo stellato” ricreato nel soffitto della stanza ci rilassa così tanto che dormiamo uno dei migliori sonni da quando siamo in viaggio. Non ricordo nemmeno di essermi girata!

La mattina ci svegliamo non molto presto, ci prepariamo e usciamo. Andiamo a fare colazione in centro in un locale consigliatoci dalla signora. I prezzi in Cile sono decisamente molto più alti del resto dei paesi che abbiamo visitato, anche dell’Argentina che è simile in termini di sviluppo. La colazione non ci soddisfa troppo ed è super cara, decidiamo quindi che per domani ci compriamo le cose per farcela da soli!

Puerto Varas
Il Lago di Puerto Varas dalla “costa negra”

  Prima di andare alle cascate dobbiamo ancora sistemare un paio di cosette, tra cui fare una scheda SIM cilena. Andiamo in un negozio Entel, e, pur col numerino, veniamo passati avanti da quasi tutti e finiamo per aspettare un’infinità. Finalmente riusciamo a comprare la sim, ma dobbiamo fare la ricarica in farmacia. In farmacia???? Forse abbiamo capito male. Entriamo in una farmacia e quasi ci vergogniamo a chiedere una ricarica del cellulare...e invece le fanno!! Che strano. Fatta anche questa dobbiamo ritornare al negozio Entel perché la signora ci deve aiutare a comprare il pacchetto con internet, ma pur avendo prima aspettato mentre tutti ci passavano avanti, adesso ci dice di prendere di nuovo il numerino ed aspettare. Marco si infuria e se ne va, io chiedo velocemente come si fa a comprare il pacchetto con internet e me ne vado anche io.
Lo compriamo da soli (alla fine non è difficile) e questa è fatta...molto più tardi di quello che ci aspettavamo.

Adesso andiamo al supermercato per comprare qualcosa per il pranzo, dato che non vogliamo spendere un’altra fortuna al parco nazionale.
Finalmente riusciamo a fare tutto il necessario e non ci resta che trovare l’autobus per le cascate, anche questo non del tutto semplicissimo.

Facciamo circa un’oretta di viaggio in autobus e arriviamo alle cascate di Petrohue. Il biglietto di ingresso è caro (e ovviamente per stranieri costa il doppio che per i nazionali), ma ingoiamo l’ennesimo boccone amaro.
Il tempo oggi non è soleggiato come a Bariloche e i panorami, pur essendo belli, non hanno l’effetto che ci hanno dato quando non c’era una nuvola. 

Puerto Varas
Le famose cascate

  Il percorso fino alla cascata è breve e devo ammettere che quando arriviamo rimango a bocca aperta anche con il cielo nuvoloso. Soprattutto mi innamoro della parte del fiume dopo le cascate in cui l’acqua che cade si trasforma di un colore azzurrissimo!

Puerto Varas
Alcune rapide nel parco nazionale

  Da qui proseguiamo per il sentiero degli innamorati che si addentra nella foresta pluviale fino ad arrivare ad un laghetto con una mini cascata. Questo angolo ci piace e ci fermiamo per goderci il nostro pranzo improvvisato.

Puerto Varas
L’inizio del sentiero degli innamorati

 

Puerto Varas
Ci fermiamo per un picnic?

  Continuiamo ancora a camminare un poco fino ad arrivare ad un altro punto panoramico sul fiume. Qui ci fermiamo un bel po’, presi da una conversazione che dovevamo fare da molti giorni e che ci prende anima e cuore. Neanche il freddo che inizia ad entrarci nelle ossa e qualche goccia di pioggia ci fermano, il nostro amore è più importante adesso.

Puerto Varas
Il fiume prosegue impetuoso

  Rigiriamo facendo il percorso al contrario più forti ed innamorati di prima...e anche molto più infreddoliti.
Andiamo ad aspettare il minivan che ci riporta a Puerto Varas e fortunatamente arriva quasi subito e possiamo scaldarci un pochino. Durante il tragitto Marco passa il tempo a guardare siti di cellule per fuoristrada (su cui si è impallato da qualche mese anche se sarà un acquisto che se tutto va bene faremo tra 2 o 3 anni :)). Ad un certo uno ne trova, per caso, una in un sito francese che sembra mettere insieme tutti i nostri requisiti. In breve tempo mi appassiono anche io e fino a che non arriviamo stiamo a guardare foto, video e specifiche.

Rientrati a Puerto Varas facciamo qualche altro giro per il centro, sperando di trovare qualche negozietto in cui passare il tempo, ma è quasi tutto chiuso e non c’è molto da fare. Passeggiamo a caso presi ancora dalla conversazione sulle cellule per fuoristrada...non sarà facile cambiare argomento stasera!
Quando ci siamo stufati di camminare (e ben infreddoliti) decidiamo di andare a cena anche se non sarebbe proprio ora di cena. Andiamo in un posto che la Lonely Planet dava come economico, ma che non lo è affatto. Purtroppo ce ne accorgiamo solo dopo esserci seduti e aver guardato il menù. Adesso ci rendiamo conto che in Cile, ma soprattutto qui in Patagonia, dobbiamo stare più attenti alla scelta dei posti dove dormire e mangiare e cercare di cucinarci il più possibile. Va beh, per stasera godiamoci questo buon salmone!

Rientriamo a casa della signora che vuole sapere tutti i dettagli della giornata e di domani, non riusciamo a scrollarcela di dosso facilmente, ma è così caruccia che chiacchieriamo volentieri.
Dopo una doccia (stra bollente) e qualche puntatina ci mettiamo a dormire per una seconda notte di estrema comodità!!

Il mattino seguente facciamo una veloce colazione e ancora qualche chiacchiera con la signora. Oggi andiamo verso Puerto Montt per informarci sul bus per Chaiten, dato che nessuno qui ci ha saputo dare informazioni precise. Siccome siamo preoccupati di non trovare posto per quello in partenza domani, decidiamo di partire per Puerto Montt non troppo tardi, subito dopo pranzo, tanto dista solo una mezz'oretta.
Per passare un po’ il tempo andiamo a fare un giro di nuovo per il centro che anche oggi è abbastanza spento, l’unica attrazione sono le persone a fare sport sulla strada lungo lago che la domenica mattina è chiusa proprio per incentivare lo sport. Una iniziativa che troviamo fantastica. Quando inizia a piovere ci infiliamo dentro un centro commerciale, anch’esso poco attraente, ma troviamo un posto economico (e apparentemente un po’ più sano) per pranzare.
Adesso è tempo di tornare indietro, caricarci gli zaini e salutare la signora. Il tempo si è messo brutto oggi, ma fortunatamente non ci bagnamo troppo mentre aspettiamo il minivan per Puerto Montt.
Il viaggio è molto breve e in un battibaleno (comparato con i tempi soliti dei nostri viaggi in bus) siamo al terminal di Puerto Montt. Qui corriamo subito allo sportello della compagnia di autobus Kemelbus per andare a Chaiten. Riusciamo a trovare subito i posti per il passaggio di domani mattina alle 7. Fantastico!!
Questo viaggio in bus non sarà come tutti gli altri e ci intriga molto. Oltre ad addentrarsi più a fondo nella Patagonia, prevede 3 passaggi in traghetto di cui uno di 3 ore che passa attraverso dei fiordi. Non vediamo l’ora di capire meglio cosa significa Patagonia e rimanere a bocca aperta di fronte a panorami da far impazzire. Se il tempo non è troppo brutto…

Prossima tappa è trovare un posto dove dormire. Ci incamminiamo verso una zona dove ci dovrebbero essere ostelli o guesthouse, ma troviamo anche una bella quantità di gente singolare e particolarmente ubriaca alle 4 del pomeriggio. Non un buon inizio.
Chiediamo un po’ in giro fino a che una signora che ha una camera in casa sua ci fa un buon prezzo. La casa è squisita e la signora sta preparando l’albero di Natale, che ci fa ricordare di essere in periodo natalizio!

Puerto Varas
Aria di casa

  Siccome piove di brutto ci riposiamo un pochino nella nostra stanza e sul tardi usciamo a fare due passi. Cerchiamo di uscire il più in fretta possibile da questo quartiere un po’ desolato, ma allo stesso tempo affascinante, per dirigerci verso il centro.
Purtroppo anche quella che dovrebbe essere la parte centrale della città è deserta, con la maggior parte dei negozi chiusi, un po’ perché è domenica e un po’ a causa delle proteste che hanno raggiunto anche la Patagonia.
Andiamo a fare un po’ di spesa per il pranzo al sacco di domani e ci chiediamo poi cos’altro possiamo fare per passare il tempo. Camminando vediamo un barbiere e Marco decide che è il momento di dare un’altra spuntatina ai capelli (senza toccare la barba ormai lunga!). La ragazza gli fa un taglio molto fashion che non rientra proprio nel suo stile, ma ci facciamo due risate.

Prima di rientrare ci incamminiamo ancora un po’ per vedere se c’è qualche posto per mangiare aperto e soprattutto che non ci spenni. Ne scegliamo uno che ha anche delle insalatone e spendiamo un prezzo ragionevole. Mentre mangiamo vediamo che iniziano a chiudere le serrande e ci chiediamo se sia per imminenti manifestazioni. Mi preoccupo un po’, ma alla fine era solo perché stavano effettivamente chiudendo il locale.
Al ritorno passiamo per il lungo mare che qui è davvero splendido, in contrasto con la città fantasma e un bel po’ degradata. Le alte montagne in lontananza che si gettano sull’acqua del mare fanno l’80% della bellezza del panorama. In lontananza vediamo anche delle navi da crociera che sembrano partite da poco dal porto e ci chiediamo perché noi stiamo qui a soffrire tra autobus scomodi e ostelli :)
Domani mattina la sveglia sarà molto presto quindi ci mettiamo quasi subito a letto una volta rientrati.
Al nostro risveglio la signora ci fa trovare un veloce caffè caldo e un pezzo di panettone che ci rimettono al mondo, dato il freddo pungente del mattino. Mentre ci spazzoliamo tutto in piedi (per la fretta di partire) la signora ci racconta qualche sventura recente della sua famiglia e le auguriamo che il Natale le porti qualche sorpresa. Con un abbraccio salutiamo questa ennesima donnina gentile e materna che per qualche ora ci ha dato un riparo e tanta sensazione di casa.
Fuori piove anche oggi, ma con i nostri ponchi ci incamminiamo verso il terminal, pronti per l’inizio della nostra avventura nella Ruta 7 o Carretera Australe!

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