Dharamsala - Una visita al Dalai Lama

27 Agosto – 01Settembre 2016

Siamo di nuovo dentro ad un autobus governativo direzione Dharamsala, uno di quegli autobus senza aria condizionata, con scarsi posti per i bagagli e che si riempie oltre il suo limite massimo in prossimità dei paesi; però il prezzo è fisso, uguale per tutti, quindi per una volta si viene trattati come persone comuni invece che come turisti dal portafogli gonfio!!
Prima della fine del viaggio Marco si ritrova con in braccio un bambino e io con il sedere di una bella ciaciona indiana sulla spalla, ma ho imparato anche io a spingere indietro e ad opporre resistenza, come fanno sempre loro!
Arriviamo al terminal di Dharamsala che è già buio, ma fortunatamente l’autobus che porta a McLeod Ganj non è ancora partito. In fretta scendiamo da un autobus e saliamo nell’altro che inizia ad inerpicarsi nella stradina di montagna che porta a McLeod; sono contenta che sia buio così non vedo i dirupi sotto di me!!

Leggi tutto

Amritsar - Il sacro e il profano

25 - 27 Agosto 2016

È finalmente arrivato il momento di lasciare Delhi per andare a scoprire nuove destinazioni di quest’India che ancora non ci ha fatto innamorare. La mia intossicazione alimentare sta migliorando: non ho più febbre e mi sento sufficientemente in forze per affrontare un viaggio; anche perché non ho la minima intenzione di passare dentro questa stanza un giorno di più.
Prendiamo il treno delle 7e20 dalla stazione di New Delhi. Neanche stamattina incontriamo i truffatori che chiedono di vedere il biglietto: peccato, ci saremmo fatti volentieri due risate alle loro spalle sapendo dove volevano andare a parare.Dopo la Sleeper Class di qualche giorno fa questa volta ci siamo concessi la carrozza con aria condizionata e colazione inclusa: che lusso! Il viaggio è molto più confortevole e anche i pasti, una piccola frittata e delle polpettine di verdura, sono commestibili. 

Leggi tutto

Gorakpur - Uno schiaffo e una carezza

18 - 19 Agosto 2016

Non ci crediamo, non è vero, non è possibile che ce l’abbiamo fatta. Il grosso arco della dogana con la bandiera color zafferano, bianco e verde si allontana sempre di più alle nostre spalle mentre noi ci addentriamo in questo sconfinato subcontinente. La dogana appena passata è la più bizzarra di quelle passate fin’ora, con i controlli ridotti all’osso, pochissimi funzionari, zero filo spinato e neanche l’ombra di un militare. Probabilmente tra Nepal e India ci sono ottimi rapporti, quasi come tra madre e figlia. Se l’attraversamento del confine non si percepisce dalle lunghe formalità doganali è invece reso lampante dalla straripante caotica umanità che brulica appena passata la frontiera.
La botta è forte: sei sommerso di persone, di colori, di odori, di animali, di macchine, di tutto. Ecco forse la sensazione che più si prova arrivando in India è il sentirsi sommerso da tutto. Percorrendo a piedi la via che ci porta all’ufficio per il timbro di ingresso (si... è posto a 500metri dalla confine) tutto ti assale.

Leggi tutto

Delhi - L'ospite è sacro!

20 - 25 Agosto 2016

Stazione di Delhi. Il primo impatto con l’India ci ha visto su un treno notturno nella classe più economica, in partenza da una città dimenticata da ogni itinerario turistico e in arrivo in una delle metropoli indiane. E qui metropoli sta per confusione, sporcizia, rumori giorno e notte, tuk tuk che ti sfrecciano a 1 mm, gente ovunque, odori acri, umidità e smog. E a questo non sei mai preparato, neanche se ci arrivi via terra, dopo 7 mesi nelle terre dell’Asia. L’impatto ti mette comunque a dura prova e il rischio di cedere è reale. Quanto stiamo ancora in India?? E dopo il terzo giorno inizi già a fare il conto alla rovescia. Però poi ti chiedi anche cosa è che attira la miriade di persone che poi finiscono per innamorarsene. Allora resti e vai a cercare l’anima di questo paese la cui copertina ti respinge.

Leggi tutto

Pokhara - Il malato e l'amorevole infermiera

13 - 18 Agosto 2016

L’arrivo a Pokhara mette fine ad un viaggio poco confortevole, su una strada tremendamente dissestata. Quando scendiamo ci si presenta il solito procacciatore che ci vuole far vedere una camera economica in un hotel nuovo e pulito. La storia è sempre quella ma a volte si fanno dei buoni affari quindi decidiamo di andare a vederla. Il proprietario dell’hotel dice di avere una moto e che ci può portare uno per volta, ma io non mi fido a separarmi da Marco con uno sconosciuto e insisto per prendere un autobus. L’hotel è un po’ distante dal lungo lago ma sembra davvero nuovo, la stanza non è male e il prezzo è ottimo. Decidiamo di restare. Io rimango ancora un po’ scettica della scelta perché avevo letto di guesthouse con bellissimi giardini e terrazzi con vista lago e montagne, invece qui il lago non si intravede nemmeno. E’ pur vero che dalla nostra camera si vede la ben riconoscibile vetta del monte Machapuchare, di cui Marco si innamora!

Leggi tutto