Varanasi - Con i piedi nel Gange

23 - 25 Settembre 2016

Ci svegliamo nel treno e da un rapido controllo sulla mappa del telefono capiamo che manca ancora molto: probabilmente avremo un paio d’ore di ritardo. Ci rilassiamo nelle nostre cuccette ancora per qualche decina di minuti poi ci alziamo e ci mettiamo seduti. Facciamo colazione e ci prendiamo un paio di thè dai venditori ambulanti che con la loro cantilena baritona “chai, chaiiiiii” ci fanno morire dalle risate.
In qualche modo arriviamo quindi alla stazione di Varanasi verso le 11e30. La città più sacra dell’India e forse del mondo ci accoglie abbastanza banalmente con una piccola stazione e una marea di gente. Da qui per arrivare sulle rive del Gange l’unico modo è prendere un tuk tuk quindi iniziamo la ricerca. Riusciamo a contrattare per 70 rupie ma, poco prima di partire, capendo che noi non vogliamo essere portati nelle guesthouse dei loro amici, il prezzo raddoppia a 70 rupie a testa.

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Agra - La tomba della principessa

20 - 22 Settembre 2016

Stazione di Agra. L’approccio alle nuove città inizia sempre dalle stazioni, di treni o di autobus. Anche oggi veniamo assaliti dai tuk tuk a cui questa volta dovremmo per forza affidarci, è troppo tardi per cercare mezzi di trasporto alternativi. Prima però andiamo a fare il biglietto del treno per Delhi di dopodomani, che ci servirà per prendere la coincidenza con quello notturno per Varanasi. Svolta questa missione, Marco contratta un buon prezzo per il trasferimento in tuk tuk da qui alla porta Est del Taj Mahal. Abbiamo deciso di prendere una stanza nella zona del Taj perché sarà l’unica cosa che vedremo ad Agra. Non abbiamo molto tempo e siamo venuti qui solo perché non si può andare via dall’India senza aver visto la sua principale icona.
L’autista come al solito ci propone di portarci a vedere degli hotel di sua conoscenza, ma noi decliniamo l’offerta dicendogli che dormiremo all’ingresso del Taj per aspettare che aprano le porte…quanto siamo simpatici stasera!!

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Udaipur - Buon compleanno Erika!!!!

16 - 18 Settembre 2016

L’arrivo a Udaipur è quanto mai un sospiro di sollievo: l’autobus notturno con le cuccette si è rivelato una tragedia. La strada era messa male, così come le sospensioni del mezzo, tanto da farci saltare ogni 10 minuti, tanto da non riuscire a dormire stesi di lato per non essere scaraventati ad ogni buca. Come se non bastasse, non erano previste soste per il bagno, quindi abbiamo dovuto approfittare di una fermata per far salire dei passeggeri per bloccare l’autista e darci 2 minuti per trovare un bagno…inesistente! I locali ci hanno indicato solo un urinatoio, che per una donna è un po’ complicato. Questo poi era solo un gabbiottino in cemento con delle pareti come divisori e…basta!! Nessuna tazza, neanche alla turca, nessun altro tipo di buco…solo il pavimento. Lascio immaginare le condizioni, ma l’altra scelta era sentirsi male tutta la notte per il forte stimolo!!

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Pushkar - La spiritualità mancata

18 - 20 Settembre 2016

Arriviamo ad Ajmer che è già calato il sole e l’autobus si ferma in uno stradone di periferia. Sono quasi le 19e30 e l’ultimo autobus per Pushkar sappiamo essere intorno alle 8, così almeno abbiamo letto. Scendiamo e ci assale una folla di tuk tuk che ci offrono il passaggio diretto per Pushkar a 500 rupie. C’è anche una ragazza inglese che è diretta là e facciamo gruppo. Abbiamo poca speranza di evitare un passaggio in taxi perché gli autobus governativi partono dalla bus station ma tentiamo lo stesso. Ci incamminiamo lungo lo stradone fino a un punto pieno di bancarelle e autobus fermi; trovo un agenzia e chiedo un autobus per Pushkar. Mi risponde che da qui non parte niente, devo andare alla bus station e posso prendere il tuk-tuk condiviso numero 5 o 7 per poche rupie. Fantastico. Ne proviamo a fermare un paio ma, da bravi volponi, ci chiedono 100 rupie a testa.

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Jaisalmer - Una indiana a palazzo

13 - 15 Settembre 2016

La nostra seconda tappa nel Rajasthan è Jaisalmer, la città dorata. Ai confini del deserto, questa cittadina è famosa per i tour sui cammelli e per uno dei più bei palazzi, simile più ad una cittadella fortificata che ad una lussuosa residenza. Arriviamo alla stazione che il sole è sorto da poco e l’aria ancora è fresca. Sono meno di due kilometri per il centro quindi ce li facciamo a piedi. Proviamo a chiedere in un paio di posti prima di arrivare sulla via che Erika ha individuato come quella più propizia, ma nessuno ci convince tanto da interrompere la camminata. Veniamo anche tampinati da procacciatori che offrono stanze doppie a 200 rupie ma abbiamo letto di questa sorta di truffe: sei poi obbligato a prenotare un costoso giro sul cammello nella loro agenzia vanificando il risparmio. Ce li portiamo dietro uno stuolo fino a che non si stancano di non ricevere risposte.

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