Zhangye: un affascinante modo di pregare

28 - 29 Febbraio 2016

Arriviamo alla stazione alle 17e48 spaccate, se non altro le ferrovie cinesi sono di una puntualità strabiliante. Non si può dire lo stesso della comodità degli “hard seat”, teoricamente una seconda classe, ma per un tragitto di due ore oramai riusciamo a sopravvivere ovunque :P.
Alla stazione proviamo subito a comprare i biglietti per Lanzhou, tappa intermedia nel viaggio verso i villaggi tibetani di Langmusi e Xiahe, ma l’impiegata ci respinge con tanto cortesi quanto determinati e irritanti “no”. Ma no cosa? Non ci sono più biglietti? Non c’è più il treno? Non c’è più Lanzhou? Non c’è più la stramaledetta repubblica cinese?!?!? Non ci è dato saperlo: “no”.
Soprassediamo e usciamo.

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Jiayuguan: le porte d'Ercole del grande impero d'oriente

27 - 28 Febbraio 2016

Jiyaiuguan rappresenta una tappa importante: è il punto finale in cui arriva la Grande Muraglia, è quindi la città che, situata nell’Hexi Corridor, denotava la separazione tra il mondo civilizzato e le lande desertiche popolate da demoni e barbari. Non potevamo perdercela, per quanto cambiata possa essere dal periodo imperiale.
Arriviamo a Jiayuguan dopo circa 5 ore di autobus attraverso il deserto. L’autista ci molla gentilmente su una strada qualsiasi della città e quasi dobbiamo scendere in corsa! Ci ritroviamo quindi in mezzo ad una strada ad altro scorrimento non ben precisata in una città che non conosciamo. Fortunatamente l’ora non tarda e i nostri devices ci vengono incontro per risolvere il problema. Riusciamo anche facilmente a prendere un autobus verso il centro…anche stavolta non abbiamo bisogno dei tassisti!

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Turpan - Una pedalata ristoratrice

23 - 24 Febbraio 2016

Al mattino ci svegliamo, non prestissimo, e ci andiamo a godere la colazione offerta dall’hotel…e scopriamo che “godere” non è proprio la giusta parola. Ci sono solo cose salate e piccanti, verdure stufate con noodles, uova e zuppe calde!! L’unica cosa che ci può andare giù è una specie di pane fatta a forma di raviolone. Almeno è insapore. Dopo questa esperienza ci dirigiamo verso la stazione degli autobus attraverso i mezzi pubblici che ormai padroneggiamo alla perfezione. Al ticket office vado a comprare il biglietto per Turpan ripetendomi che devo stare calma. Il primo impatto con la Cina, o meglio con i cinesi, è stato molto forte per me…quasi come un pugno. Non riesco a sopportare il loro modo di porsi verso lo straniero, la loro poca ospitalità e la loro incapacità di provare a comunicare con noi nonostante noi non parliamo cinese e loro non parlino inglese.

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Dunuhang - mille riflessi rossi tra le dune

25 - 27 Febbraio 2016

Dopo aver attraversato deserti piatti e sconfinati con migliaia di pale eoliche che si estendevano a perdita d’occhio, arriviamo a Dunhuang, questa piccola città, oasi al tempo della via della seta, protetta a Nord dalle maestose dune del tratto finale del deserto del Gobi. Arriviamo la sera e il sole tramontando crea giochi di luce meravigliosi sulle sinuosità delle creste di sabbia. Speriamo di poterle attraversare e chissà, magari anche di dormirci dentro per una notte.
Il bus si ferma alla stazione fuori città, non contemplata da nessuna delle nostre cartine. Il centro è solo a 2km ma è tardi e già sappiamo che dovremo passare una buona ora a sentirci rifiutati o a rifiutare prezzi esorbitanti degli alberghi. Prendiamo quindi un taxi contrattando un minimo che ci porta nella via principale. Cerchiamo il cafè centro nevralgico dei viaggiatori zaino in spalla, in quanto il proprietario parla inglese e fornisce anche tour e informazioni turistiche; noi vogliamo sapere se si possono affittare dei cammelli!!

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Urumqi - Welcome to China!

22 - 23 Febbraio 2016

Ci svegliamo di buon mattino (alle 5e30 è suonata la sveglia) per prendere il taxi che ci porti in stazione. Almaty ci scorre davanti e ci lascia alla fine un buon ricordo di se, o almeno dei bei momenti passati qui (nonostante i 27€ donati alla causa dei figli di buonadonna kazaki).
Arriviamo in stazione dove incontriamo di nuovo il ragazzo che ci aveva aiutato nel comprare il biglietto e ci facciamo quattro chiacchiere. Sembra un Harry Potter asiatico con gli occhiali dalla forma tipicamente rotonda. Ci dice che lui studia a Pechino legge e fa il viaggio via terra perché ultimamente il costo dei biglietti aerei è cresciuto a dismisura.
Come arriva il nostro autobus andiamo subito a vedere come sono le cuccette di cui tanto abbiamo sentito parlare e scopriamo un mondo superlusso rispetto ai BUS VIP iraniani: un corridoio centrale con ai lati delle cuccette a castello con materassi, lenzuoli, cuscini e coperte.

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