Udaipur - Buon compleanno Erika!!!!

16 - 18 Settembre 2016

L’arrivo a Udaipur è quanto mai un sospiro di sollievo: l’autobus notturno con le cuccette si è rivelato una tragedia. La strada era messa male, così come le sospensioni del mezzo, tanto da farci saltare ogni 10 minuti, tanto da non riuscire a dormire stesi di lato per non essere scaraventati ad ogni buca. Come se non bastasse, non erano previste soste per il bagno, quindi abbiamo dovuto approfittare di una fermata per far salire dei passeggeri per bloccare l’autista e darci 2 minuti per trovare un bagno…inesistente! I locali ci hanno indicato solo un urinatoio, che per una donna è un po’ complicato. Questo poi era solo un gabbiottino in cemento con delle pareti come divisori e…basta!! Nessuna tazza, neanche alla turca, nessun altro tipo di buco…solo il pavimento. Lascio immaginare le condizioni, ma l’altra scelta era sentirsi male tutta la notte per il forte stimolo!!

Siamo arrivati quindi distrutti alle 05:30 del mattino, ci siamo messi gli zaini in spalla e abbiamo iniziato il cammino verso il lago, zona dove ci sono la maggior parte degli hotel. Abbiamo per caso trovato un piccolo negozio, appena aperto, dove prendere un chai e dei biscotti.
Da lì abbiamo deciso di prendere un tuk tuk, per non perdere subito le forze nei 2 km di camminata fino al lago e tenerle per la ricerca dell’hotel…scelta quanto mai azzeccata!! Infatti trovare un posto con le caratteristiche che volevamo ci ha preso 2 ore!! La causa di questa difficoltà è che, siccome domani è il mio 30esimo compleanno, volevamo trovare un hotel di tutto rispetto, all’altezza di questa importante ricorrenza. Volevamo vista sul lago, hotel di un certo livello, camera con alcova alla finestra…sì, forse un po’ troppo esigente!! Abbiamo girato tutti gli hotel che si affacciavano sul lago, ma c’era sempre qualcosa che non ci (mi!) convinceva. Alla fine, come ultima possibilità, ci siamo allontanati dal lago verso una guesthouse che avevo visto su Booking.com. E finalmente siamo riusciti a trovare il nostro posto!!! Abbiamo rinunciato alla vista lago (che sopperiremo con una cena con vista), ma abbiamo trovato un gioiello: una guesthouse familiare, e non impersonale come gli hotel di lusso affacciati sul lago, in cui ci hanno subito offerto un tè. Le stanze immacolate, decorate in stile del Rajasthan e…sì…anche con l’alcova!!! Un posto eccezionale per passare un compleanno speciale!

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La nostra stanza speciale

Una volta pattuito il prezzo e sistemato le nostre cose, ci buttiamo sul letto per recuperare qualche ora di sonno che la notte movimentata ci ha negato! Al risveglio ci prepariamo e usciamo…come sempre nel momento più caldo della giornata!

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Tipici incontri indiani

Passeggiando incontriamo il tempio indù più famoso di Udaipur: Jagdish Mandir. Esso è dedicato a Vishnu ed è maestoso, composto di due piani e decorato all’esterno con migliaia di intagli. Prima di salire notiamo un gran brusio nella piazza davanti all’ingresso, in cui decine di donne con saree coloratissimi stanno comprando corone di fiori da donare alla divinità!

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Il Rajasthan è proprio il regno dei colori!

Man mano che saliamo la confusione aumenta e nella sala principale del tempio troviamo tante persone sedute per terra ad intonare insieme vivacissimi canti sacri al ritmo di uno strumento tipo fisarmonica. Questa è la cosa che colpisce di più nei templi indù: l’allegria!!! Nelle nostre chiese c’è sempre un clima fatto di obblighi, formule fisse da imparare a memoria, divieti comportamentali e silenzio. Qui invece ognuno fa quello che vuole, si siede dove vuole, canta, parla, prega, tutto in disordine, tutto in mezzo al caos! In questa atmosfera ci si sente liberi, spensierati e allegri…come si fa a non innamorarsene??

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Nel tempio dell’allegria

 

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Uno strano personaggio all’uscita del tempio

Adesso è ora di pranzo, controlliamo i locali consigliati dalla Routard e ne scegliamo uno a due passi da qui. Ci sediamo nella terrazza sul tetto, ordiniamo e ci gustiamo dei piatti tipici di questa cucina che tanto ci sa deliziare…in compagnia del simpaticissimo Yesssss, gestore del ristorante (solo io e Marco potremo capire questa frase e riderci per mezzora!!)
L’esplorazione continua verso il quartiere dove ci è stato detto esserci un mercato. Troviamo tanti negozi di ogni genere, gioielli, abbigliamento, scarpe, ma il tutto è molto strutturato e non caotico come nei veri mercati. Diciamo che somiglia più ad una via dello shopping che a un tipico bazar indiano.

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Ci si stende sui cuscini per contrattare un gioiello

 

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Un istante tutto turchese

Con la scusa, però, troviamo una pasticcerie che vende gulab jamun e ci lasciamo tentare. Ci vengono serviti in piattini composti con foglie di banano, assolutamente ecologici. È dal Laos che notiamo il largo uso di foglie di banano come piatti, modellati in varie forme e dimensioni, e questo ci affascina sempre di più facendoci scoprire queste tradizioni “povere” (ed ecologiche) che sicuramente sono esistite anche in Italia molto tempo fa, ma che adesso abbiamo dimenticato in favore della modernità.

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Il nettare degli dei (grassi)

Torniamo qualche ora nella nostra stanza, ancora non abbiamo recuperato tutta la stanchezza della notte, e ci godiamo anche un po’ l’aria condizionata! Verso sera ci prepariamo: stasera andiamo a vedere lo show di danza tipica del Rajasthan e lo spettacolo di marionette.

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Pronti per lo spettacolo!

Per arrivare alla haveli dove si tiene lo spettacolo, riusciamo anche ad intravedere il tramonto sul lago, prima di metterci in fila per i biglietti.

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Una finestra sul tramonto

 

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Il romantico lago

Durante l’attesa facciamo amicizia con due ragazze che, guarda caso, sono australiane. Ultimamente stiamo incontrando un sacco di persone proveniente dall’Australia, come a darci un piccolo assaggio della nostra futura realtà!
Prendiamo il biglietto senza il sovra costo per fare foto e video (di cui poi ci pentiremo) e ci sediamo nella sala. Prima che inizi lo spettacolo andiamo a fare qualche foto al lago dalla terrazza panoramica dell’edificio…davvero incantevole!

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Lo specchio d’acqua dalla terrazza panoramica

Lo spettacolo inizia e salgono sul palco le ballerine, vestite con abiti coloratissimi dai colori vivaci, adornate con veli e gioielli luccicanti e con le indispensabili cavigliere tintinnanti che donano ritmo alla danza. Quello che stupisce, dopo il colpo di colore, è che le ballerine sono di ogni età e forma fisica: ce ne sono di magre e di cicciottelle, di giovani e di meno giovani. Tutte le figure femminili hanno una dignità e non è necessario essere giovane, magra e bella per poter esibirsi in pubblico nella danza. Questo è bellissimo, soprattutto dal mio punto di vista femminile. Non c’è selezione sull’aspetto e i canoni di bellezza vanno oltre i chili di troppo. Ed è anche chiaro che le ballerine più anziane, dove per anziane non intendo sulla quarantina, ma sulla settantina, un po’ più cicciottelle delle altre e meno attraenti, sono le più rispettate!!
Le danze sono davvero affascinati, con un bel ritmo. Una di esse è di un tipo particolarissimo: le ballerine sono sedute per terra e ballano solo con le braccia e con il busto, agitando tutti i loro bracciali tintinnanti. Ovviamente è una danza più statica, ma sorprendentemente allegra e coinvolgente!

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Il palco vuoto

Ai balli tradizionali del Rajasthan si intervallano i pezzi dei burattini e pezzi teatrali che regalano momenti di ilarità. In particolare uno rappresenta una scena religiosa in cui il dio buono combatte e vince il dio cattivo: peccato che la divinità buona sia rappresentata da un uomo sopra un cavallo e il quest’ultimo è interpretato da un ragazzetto che procede in ginocchio sul palco, mentre il suo cavaliere si mostra tutto impettito e avanza mugugnando “Ah, ah”. Ecco…una scena un po’ ridicola e non solo per il nostro gusto: un indiano davanti a noi è piegato in due dalle risate e noi lo seguiamo a rota, riuscendo difficilmente a smettere per il pezzo successivo!
In uno dei pezzi di burattini viene chiamata una bambina dal pubblico: l’unica che, coraggiosissima, ha accettato la chiamata, dopo vari rifiuti di bimbi più vergognosi. La piccola donna è dolcissima, ma me ne innamoro quando le viene fatta una domanda a cui risponde sì con il tipico ciondolio della testa che gli indiani usano per annuire (oltre che per altri milioni di significati!). L’abbiamo visto fare ormai numerose volte e involontariamente ci stiamo lasciando trascinare anche noi in questo modo di fare, ma vederlo in un esserino così piccolo è una cosa dolcissima!!
Lo spettacolo prosegue senza un momento di noia, fino all’ultimo pezzo di danza: la ballerina più anziana si esibisce in un ballo svolto tenendo in equilibrio sopra alla testa delle giare. Nel corso del numero le vengono impilate sempre più giare una sopra l’altra e lei riesce sempre a tenerle in equilibrio mentre danza, si piega, si inginocchia. E noi rimaniamo a bocca aperta fino al gran finale! La sala esplode in calorosi applausi!!
Probabilmente è una trovata per turisti, ma questo spettacolo ci è piaciuto davvero molto e ci ha dato almeno una minima idea dei tipi di danze, molto diverse dalle nostre!

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Fedeli in preghiera sulle rive del lago

La sera è scesa ed è arrivata anche l’ora di cena. Scegliamo un locale al di là del lago e ci sediamo nella terrazza con vista. I piatti sono al solito buonissimi e in questa atmosfera magica che Udaipur sa donare, ce li gustiamo ancora di più…e ci spingiamo anche sui dolcetti finali…golosoni!!

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La vista durante la cena

Terminiamo la serata con una bella passeggiata nei vicoli di questo quartiere, trovando poi una piazzetta con delle panchine lungo lago, che notiamo essere un famoso punto di aggregazione degli autoctoni, che si riversano qui per chiacchierare, suonare o mangiare ai bordi di questo affascinante bacino d’acqua. Anche noi ci lasciamo coinvolgere dalla magia, ma dopo una mezzoretta decidiamo di rientrare. Anche se qualche ora abbiamo dormito durante la giornata, la notte insonne si fa sentire e non vediamo l’ora di dormire in un giaciglio comodo…in attesa del grande giorno!!!

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Un momento romantico...

Passeggiamo fino alla nostra graziosa guesthouse e io mi butto subito sul letto. Marco invece si mette un po’ nella sala comune, l’unico posto in cui c’è il segnale della wifi, per navigare un po’ su internet. Quando torna in camera io sono già addormentata, ma mi sveglio leggermente sentendolo. Nel dormiveglia poi sento il suono del cellulare e distrattamente vado a vedere di cosa si tratta: leggo, quindi, prima di quanto lui avrebbe voluto, la dedica che il mio amore mi ha scritto su Facebook per i miei trent’anni!

“[…] Io mi diverto ad avere trent’anni, io me li bevo come un liquore i trent’anni: non li appassisco in una precoce vecchiaia ciclostilata su carta carbone. Ascoltami, [Erika]: sono stupendi i trent’anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatré, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perchè è finita l’angoscia dell’attesa, non è incominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente, a trent’anni!
Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti. Se siamo atei, siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le beffe dei ragazzi perché anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perchè anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perché abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perché abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perché abbiamo concluso che non c’è nulla di male ad amarci se ci incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell’olio santo. Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore da grandi.
Siamo un campo di grano maturo, a trent’anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. È viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più, si pensa e si capisce come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui siamo saliti, la strada per cui scenderemo. Un po’ ansimanti e tuttavia freschi, non succederà più di sederci nel mezzo a guardare indietro e in avanti, a meditare sulla nostra fortuna[…]" O.Fallaci


Sei tutto questo è molto, tanto, infinitamente di più...auguri amore mio!!


Grazie di aver riso, pianto, sbagliato, combattuto, vinto, resistito con me in questi 8 mesi di viaggio e in questi 2 anni di vita :**


P.s. morirei per questo sorriso...:* 


Mi sciolgo così in un tenero pianto, sentendo su tutto il mio corpo quanto sono fortunata ad avere accanto a me una persona che mi ama, che mi adora, che mi esalta! Averlo trovato, dopo anni di errori e deviazioni sbagliate nel percorso, è un dono che va aldilà di quello che ho sempre desiderato: un amore così non riuscivo neanche a pensarlo!!! Grazie amore della mia vita, non avrei potuto festeggiare meglio i miei 30 anni: con te al mio fianco, immersi in questa folle avventura!!
Marco, che aveva programmato tutto affinché trovassi il post il mattino dopo, si lamenta dolcemente di questo anticipo, per poi abbracciarmi fortissimo per poi cullarmi nel sonno!
E sono arrivata anche a questo traguardo: 30 anni!! Mi sveglio in questo 17 settembre 2016 e mi ritrovo con accanto l’uomo con cui desidero passare tutta la mia vita, a Udaipur, in India, dopo 8 mesi di un folle viaggio per il quale abbiamo lasciato la vita “normale”. Con me ho anche uno zaino da 40 litri e un piccolo zainetto: lì dentro c’è tutto quello che mi serve per vivere giorno dopo giorno, anche una piccola pochette con dei trucchi e una paio di capi di vestiario carini. La vita “normale” può aspettare…o forse non la rivorrò più indietro, non completamente.
Ci prepariamo con calma per la colazione, oggi non c’è fretta, oggi prendiamo la giornata come viene, senza must have da vedere, senza un piano serrato. Quando mi affaccio dal terrazzo, la signora della guesthouse mi fa subito gli auguri…che compleanno particolare!! Scendiamo poi per gustare le specialità che i proprietari ci hanno preparato questa mattina. La colazione è di stile indiano, quindi con pietanze salate, ma gustosissime e accompagnate con l’immancabile chai. Qui incontriamo anche una ragazza belga, ma di genitori italiani, anche lei ospite della guesthouse, con cui intavoliamo una chiacchierata mischiando frasi in inglese, francese e italiano.
Piano piano tutti i componenti della famiglia proprietaria della guesthouse, gli altri ospiti e il signore delle pulizie si susseguono a farmi gli auguri, facendomi sentire veramente in famiglia pur essendo lontana da essa. Ambiente molto diverso dagli anonimi hotel di lusso sul bordo lago. Iniziano anche ad arrivarmi messaggi dalla famiglia e dagli amici più cari, presenza costante della mia vita, anche di questo ultimo anno, nonostante l’enorme lontananza fisica! Sono felice, davvero felice!!
Dopo la colazione salata indiana andiamo anche a fare un’aggiunta dolce…oggi è il mio compleanno, ci vuole un po’ di dolce!! Poi proseguiamo per una passeggiata che dalla mappa sembrava bordo lago, in realtà tra noi e il lago ci sono delle alte mura che ci impediscono la vista, per di più la strada è molto trafficata quindi non è proprio il tipo di passeggiata che volevamo fare.
Attraversiamo uno dei tanti ponti per andare nell’altra sponda del lago, dove ci ritroviamo a camminare in mezzo al quartiere residenziale. Un impavido cane inizia ad abbaiarci per difendere la sua proprietà, ma quando ci giriamo per guardarlo, indietreggia con la coda tra le gambe, ma sempre abbaiando. La scena va avanti per un bel po’: il dolce cagnolino ci viene dietro facendo la voce grossa, ma sempre ad una certa distanza e appena noi ci giriamo si ferma dalla paura che ha e noi ci divertiamo quindi a smascherarlo ogni volta!!
Piano piano incontriamo un piccolo pezzo di strada che è davvero lungo lago e ci fermiamo in uno dei localini con vista. Qui ordiniamo del cibo occidentale che sorprendentemente è delizioso!!
Ci fermiamo per un po’ a guardare questo bellissimo lago e ad osservare le persone che in appositi ghat si stanno facendo il bagno al suo interno, come gesto sacro. Poi ci alziamo per andare a prenotare un bel ristorante vista lago per questa serata di festeggiamento. Ne abbiamo selezionati due da andare a vedere, entrambi all’interno di hotel in cui siamo stati ieri mattina per vedere le stanze, ed entrambi con una terrazza sul lago. Il primo, il più lussuoso, non ci convince per niente per il modo in cui veniamo guardati dal personale…mai giudicare il potere d’acquisto di una persona da come è vestita!!! Allora ci rechiamo all’altro dove l’accoglienza è molto più calda e professionale; andata per questo!
Adesso ci dobbiamo iniziare ad organizzare, controvoglia, per i prossimi mezzi di spostamento. Da qui alla prossima tappa, Pushkar, dobbiamo prenotare un autobus. Poi, però, vogliamo anche cercare di prenotare qualche treno notturno per arrivare a Varanasi. Sentiamo un po’ di agenzie per gli autobus così da farci un’idea dei prezzi e degli orari e alla fine ne prenotiamo uno che parte domani intorno alle 12. Per evitare, poi, di dover andare alla biglietteria della stazione, sentiamo qualche altra agenzia per la prenotazione dei treni, ma ci sembra che le soluzioni che ci propongono non siano le più convenienti.
Così ci ritroviamo come al solito a fare da soli. Prendiamo un tuk tuk per la stazione e ci mettiamo pazientemente in fila alla biglietteria, in cui uno svogliato impiegato sta cercando di svolgere il suo lavoro il più lentamente possibile. Noi, che ormai siamo diventati esperti, ci portiamo avanti prima che arrivi il nostro turno: prendiamo il modulo che dobbiamo compilare per richiedere il biglietto, lo compiliamo accuratamente e poi aspettiamo ancora. Abbiamo anche già visto dall’applicazione che abbiamo scaricato i treni che vorremmo richiedere, quindi nel modulo abbiamo ben specificato il loro numero e l’orario di partenza.
Finalmente tocca a noi, ma uno dei due treni richiesti (Agra – Varanasi) non è disponibile, è già tutto pieno. Sconsolati facciamo solo il biglietto da Pushkar (Ajmer) ad Agra e poi vedremo di trovare un autobus per raggiungere Varanasi. Prima di lasciare la stazione, però, ci viene in mente di controllare i treni per Varanasi in partenza da Delhi, che non è molto lontana da Agra. Rifacciamo quindi la fila, ricompiliamo il modulo e quando arriva il nostro turno l’impiegato ci conferma che quel treno è disponibile. Menomale che ci abbiamo pensato da soli, qui non si impegnano certo per trovarti delle soluzioni alternative!!
Soddisfatti riprendiamo il tuk tuk verso la guesthouse in cui ci andiamo a riposare per qualche ora prima della cena di festeggiamento!
Verso le 18 ci iniziamo a preparare, anche perché ieri il simpatico signore delle pulizie mi aveva detto che mi avrebbe portato una torta oggi alle 19, prima della nostra cenetta, per festeggiarmi. Io non ci ho fatto tanto la bocca ma comunque per le 19 ci facciamo trovare nella sala comune.
Come pensavo non si vede nessuno, solo la ragazza belga arriva dopo un po’ e ci mettiamo a chiacchierare. Quando ce ne stiamo per andarcene per non far tardi per la cena, ecco che arriva il signore delle pulizie con la famiglia proprietaria della guesthouse, con in mano una bellissima torta con tanto di candeline e scritta “Happy Birthday”.

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La preparazione del party

E festeggiamo così, con un bel soffio di candeline, in mezzo a persone che fino a ieri non conoscevo, ma che mi stanno dimostrando tutto il loro affetto incondizionato come se fossero la mia famiglia, e scambiando degli sguardi emozionati con il mio amore, sempre affianco a me!

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Ma quanto siamo belli?!?

Ci facciamo qualche foto per ricordare questo indescrivibile momento e poi via al taglio della torta. Il signore indiano ci spiega che nella loro tradizione l’uomo prende la prima fetta di torta e la deve imboccare dolcemente alla donna. Come esimerci dal farlo?? Gli scatti parlano da soli dimostrando la dolcezza infinita di questo gesto tra due innamorati!! Tutti ci applaudono, tanto da sembrare più un matrimonio che un compleanno!!

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Ma quanto siamo dolci?!?

Ci godiamo ancora qualche minuto con questa nuova provvisoria famiglia, per poi ringraziare e salutare calorosamente tutti e incamminarci verso il ristorante! Durante la passeggiata abbiamo dei sorrisi enormi e continuo a ripetermi di quanto sia speciale questo compleanno che ricorderò per tutta la vita!!

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La nuova famigliola multietnica

Arrivati al ristorante, ci fanno strada verso il terrazzo panoramico sul lago e ci fanno sedere sul miglior tavolino con vista che avevano accuratamente prenotato per noi. Adesso siamo solo noi due a festeggiare. Il principe e la principessa. Entrambi con gli occhioni innamorati e con una forte emozione, tanto da mancarci il fiato come ai primi appuntamenti!

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Una sera che ricorderemo a lungo

Ordiniamo delle prelibatezze tipiche del Rajasthan, due costosissimi bicchieri di vino e per finire dei golosi gulab jamun come dolce. La serata scorre in rilassatezza con la vista sul forte illuminato e sul romantico lago…con il cuore pieno di gioia!
Piano piano ci alziamo per poi tornare nel nostro nido d’amore e terminare con dolcezza questa giornata che mi ha regalato tanto amore, dagli affetti di una vita e da perfetti sconosciuti che però avranno sempre un posto nel mio cuore e nei miei migliori ricordi!
E per l’ultima volta: Happy happy Erika day!

L’ultimo mattino a Udaipur ce lo godiamo sfruttando la stanza fino all’ora di check out, dato che il nostro autobus è alle 12:30. Poltriamo tra il letto e l’alcova alla finestra, per poi prepararci e scendere per la nostra colazione indiana. Facciamo anche un salto al ristorante qui vicino per ordinare due sandwich da portare via che mangeremo per pranzo, poi torniamo a prendere i nostri zaini. Per l’ennesima volta ringraziamo fortemente dell’accoglienza e del loro dolcissimo gesto di ieri, assolutamente aldilà delle aspettative, salutiamo e partiamo.

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La viaggiatrice trentenne ;P

Ci concediamo un tuk tuk fino all’agenzia da cui ci è stato detto che partirà il nostro autobus. Quando arriviamo ci dicono di aspettare…effettivamente, come al solito, abbiamo un tantino esagerato con l’anticipo. Nel frattempo ci facciamo qualche foto, ci compriamo qualche genere di conforto e alle 12 ci dicono che l’autobus è pronto…ma non parte da qui, bensì da un punto a 3 km di distanza per cui siamo obbligati a prendere l’ennesimo tuk tuk, dircelo prima no eh??
Prendiamo posto in autobus che lentamente parte e ci godiamo questo viaggio, finalmente diurno. A metà strada facciamo una fermata bagno e chai e alle 19:30 raggiungiamo Ajmer.

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In viaggio!

 

 

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