Bukhara - Un Tamerlano tutto bianco

09 - 10 Febbraio 2016

Nel taxi per Bukhara siamo strettissimi, ci sono altre due ragazze Uzbeke, una davanti, l’altra dietro con noi. Ci metteremo 6 ore per arrivare e al secondo minuto il tassista mette musica dance uzbeka a palla; questa abitudine non è cambiata dal Turkmenistan, la cultura musicale è molto discutibile e soprattutto i momenti di silenzio non sono contemplati, ma devono essere sempre coperti da questa musica assordante. Noi decidiamo di risolvere la situazione mettendoci le cuffiette con la nostra musica, ma dobbiamo anche noi alzare a palla per contrastare quella della radio.

  Il paesaggio scorre veloce, rapidamente ci troviamo immersi nel deserto. Non c’è nient’altro a parte distese immense di sabbia separate da questa strada sconnessa. Ogni tanto si vede qualche paesino o alcune baracche dove si può fare un pasto caldo. Questo tragitto è molto particolare perché Marco ci è già passato un anno e mezzo fa con la moto. Lo vedo che con gli occhi e con la mente si perde nei ricordi di quei momenti, mi piace ascoltarlo mentre mi racconta delle difficoltà del primo pezzo di deserto con la moto, delle emozioni che provava vedendo questi panorami. Anche per me è emozionante attraversare questi luoghi che provavo ad immaginare mentre lui era in viaggio, ogni volta che ci sentivamo e cercavo di trasformare le sue parole in immagini ed emozioni e sognavo di essere li con lui per vedere quel pezzo di mondo così diverso dal nostro. Adesso ci sono ed è così bello condividerlo, è così bello scoprirlo anche con i miei occhi ed è così bello vedere Marco così emozionato.
Il deserto piano piano si colora a tratti di bianco e alla fine del viaggio incontriamo una vera bufera di neve, lo avevamo letto che avrebbe nevicato ed ora è definitivo…vedremo Bukhara innevata!

Bazar Bukhara
Bazar Bukhara con la neve

  Quando arriviamo, il tassista ci porta all’hotel che ci aveva consigliato il proprietario della guesthouse a Khiva, entriamo, ci portano come sempre a vedere la stanza…è una reggia rispetto a quella in cui siamo stati fino ad ora. Ci aspettiamo un prezzo esorbitante e ci prepariamo a rimetterci gli zaini in spalla per trovare qualcosa di più economico e invece…solo 20$ a notte! Ci fermiamo qui!! Io mi scialo…ormai mi sono abituata a tutto (o quasi), ma ogni tanto è bello stare in un posto pulitissimo, con bagno in camera, doccia calda e camera immensa! Chiediamo alla proprietaria se possiamo mangiare qualcosa di veloce li dentro perché è tardi e fuori nevica ancora tanto, ci prepara una zuppa di verdure DELIZIOSA!! E’ una meraviglia per il nostro palato che non ne può più del sapore del kebab, ormai assaggiato in ogni forma. Felici e stanchissimi ci mettiamo a dormire.

Bukhara Innevata
Bukhara Innevata

  La mattina dopo usciamo, non prestissimo, per scoprire questa città sacra con la neve. Per me è la prima volta, per Marco è la seconda ma la prima è stata con 40°C!! Quando usciamo vediamo che la nevicata della sera prima ha dato i suoi frutti: la città è ricoperta da 30 cm di neve. Ci dirigiamo subito verso l’Ark, la fortezza di Bukhara. Nel giardino davanti all’Ark dei ragazzi ci invitano a giocare con loro a pallate di neve…come si fa a dire di no. Peccato che sono un po’ troppo “violenti” e dopo qualche minuto non ci piace più. Ce ne andiamo ed entriamo nella fortezza dove ci divertiamo anche noi con la neve!

 Ark di Bukhara innevato
Ark di Bukhara innevato

 

 Ark di Bukhara innevato
Ark di Bukhara innevato - Ingresso

  Lasciatoci alle spalle l’Ark, andiamo verso la piazza in cui si trovano il minareto Kalon, la moschea Kalon e la medressa di Mir-i-Arab…e li ci emozioniamo davvero. I colori dei mosaici della moschea e la tipica architettura da villaggio del deserto fanno un contrasto magico con la coperta di neve che si è formata sopra. Ci si immagina quei luoghi con il sole alto e caldo, come li abbiamo visti in Iran, ma vederli con la neve è davvero un’esperienza unica! Anche perché ci dicono il locali che è dal 2008 che a Bukhara non nevica e noi siamo felicissimi di aver goduto di questo privilegio. Siamo sempre più soddisfatti di aver deciso di viaggiare in bassa stagione…è vero, non è caldo, ma il vedere città turistiche come questa senza l’ombra di un turista e con paesaggi diversi da quelli che vedi sempre nelle foto su google, per noi non ha prezzo e vale qualche strato in più da indossare!

Minareto di Bukhara innevato
Minareto di Bukhara innevato

 

 Amici a Bukhara
Nuovi amici a Bukhara

  Dopo questa meravigliosa piazza, ci prendiamo un tè caldo e poi ci facciamo il giro dei bazaar coperti, in cui però la maggior parte dei negozi sono chiusi, non è che ci dispiace particolarmente. Alla fine ci ritroviamo davanti all’hotel Asia da cui partono le marshrutke (i minibus privati che concorrono con gli autobus pubblici) per raggiungere la stazione degli autobus interurbani. Decidiamo quindi di andare a comprare il biglietto per andare a Samarcanda il giorno dopo. Farci capire non è semplice, nessuno parla inglese. L’autista della marshrutka tenta di dirci che non partono autobus per Samarcanda oggi e noi tentiamo di dirgli che vogliamo semplicemente andare a comprare il biglietto per domani. Finalmente nel minibus sale una signora che parla un po’ inglese e ci traduce che gli autobus per Samarcanda partono al mattino e il biglietto si fa direttamente al momento della partenza e ci indica da dove partono. Torniamo in hotel per riscaldarci un po’, fa davvero freddo fuori! Siccome è ancora presto decidiamo di non imbrutirci in albergo ma di uscire ancora un’oretta, nonostante il freddo e la neve! Avevamo visto nella guida che c’era un edificio interessante non lontano dall’Ark, allora ci mettiamo in cammino. Nel tragitto incontriamo un parco coperto da uno strato di neve immacolata…la tentazione è troppo forte, senza pensarci due volte mi tuffo su quel mare bianco lasciando la mia scia!

Erika a Bukhara
Erika che gioca con la neve

  Marco poi inizia a studiare la traiettoria delle palle di neve…sono “costretta” a camminare davanti a lui mentre lui mi tira le palle di neve…come un figlio :P Ma la cosa più straordinaria che abbiamo creato a Bukhara è il nostro piccolo Tamerlano: il parco dove doveva essere questa attrazione (che poi si è rivelata non così fantastica) si prestava particolarmente per fare un pupazzo di neve. Abbiamo quindi abbandonato la nostra meta per fermarci qui a giocare come bambini: Marco ha fatto la palla più grossa come base del pupazzo e io quella centrale, poi abbiamo fatto la testa e l’abbiamo corredato di braccia, occhi, naso e bocca. Il nome Tamerlano era d’obbligo per rendere omaggio alla nazione in cui ci troviamo ! Sembra una stupidaggine ma forse è stato il momento più bello della giornata, ci siamo divertiti come matti e abbiamo anche attirato l’attenzione di altri bambini che stavano facendo un fratello di Tamerlano lì vicino, che si sono anche prestati per una foto con noi

Pupazzo di neve a Bukhara
Pupazzo di neve - Tamerlano

  Soddisfatti torniamo in hotel per una doccia calda e un po’ di riposo prima della cena tipica che la signora della guesthouse ci preparerà questa sera! Durante il tragitto parliamo un po’ del programma per il futuro: secondo il piano iniziale l’ultima tappa qui in Uzbekistan era Tashkent e dopo avremmo dovuto passare due giorni in treno per arrivare diretti a Urumqi in Cina. La cosa non ci alletta molto: uno spostamento così lungo sempre chiusi nel vagone di un treno vorremmo evitarlo. In più Marco è rimasto molto colpito dalle parole dell’italiano incontrato a Khiva che aveva fatto bellissime esperienze sulle montagne kyrgyze. Dopo quell’incontro non ha fatto che parlare di voler fare esperienze al di fuori del solo visitare città e del voler anche provare qualche attività come un trekking ad esempio. Anche io sono contenta di aggiungere del “pepe” a questa avventura e quale miglior paese per far questo se non il Kyrgyzstan?!? Certo, l’estate sarebbe il periodo migliore per trekking e escursioni a cavallo, ma decidiamo comunque di provare, al massimo avremo visto delle stupende montagne di questo piccolo “nepal sovietico” invece che le pareti di un treno kazako!!
Per la cena ci vestiamo un po’ più carini del solito e dopo quasi un mese mi trucco anche!! La cena è un po’ meno strabiliante di quanto ci aspettassimo, anche se comunque è molto più salutare di quello che mangiamo di solito in giro! Poi finalmente a dormire! Domani arriveremo a una delle principali mete di questo viaggio: SAMARCANDA!!

Bukhara innevata
Minareto di Bukhara

 

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