Almaty - Un furto, un'opera e una seratina speciale

19 - 21 Febbraio 2016

Oggi lasciamo il Kirghizistan, che si è rivelato una deviazione ottima al nostro piano iniziale, ed entriamo in Kazakistan, ma solo di passaggio per raggiungere la Cina. Ci sono frontiere dirette Kirghizistan – Cina, ma abbiamo letto che non ci sono mezzi che ci arrivano e dovremmo affittare una macchina e un autista a prezzi esorbitanti, quindi decidiamo di entrarci dal Kazakistan.
Al mattino andiamo alla stazione degli autobus a Bishkek per prendere un minibus per Almaty, in Kazakistan, e ovviamente veniamo “aggrediti” dagli squali (i tassisti) che ci dicono che ci fanno lo stesso prezzo dei minibus. Siccome non ci fidiamo, andiamo alla biglietteria degli autobus e verifichiamo che effettivamente ci stanno offrendo lo stesso prezzo, decidiamo allora di prendere il taxi che è un po’ più veloce dell’autobus.

La frontiera è vicinissima, la raggiungiamo in mezz’ora da Bishkek. Questa è la prima frontiera trafficata che vediamo, ci sono fiumi di persone che sono in fila per attraversarla (tutti del luogo comunque, continuiamo ad essere gli unici turisti), però riusciamo in breve tempo ad ottenere il timbro di uscita. Dalla parte kazaka la procedura è allo stesso modo veloce e in pochissimo tempo siamo approdati in Kazakistan. Dobbiamo però aspettare il tassiste, le cui procedure per passare con la macchina sono evidentemente più lunghe. Nel frattempo cambiamo un po’ di soldi nella valuta locale.
Il resto del viaggio fino ad Almaty procede tranquillo attraverso delle montagne meravigliose. Il tassista ci lascia alla stazione degli autobus principale di Almaty e ci fa un favore dato che dobbiamo prenotare l’autobus notturno per Urumqi, in Cina. Questo autobus, per quanto ne sappiamo, c’è una volta al giorno alle 7 del mattino. Proviamo a prenotarlo per il mattino seguente, ma la signorina ci fa dei segni con la mano che un ragazzo che parla inglese ci traduce come “non ci sono autobus domani”…dire semplicemente No era troppo difficile?? Il primo autobus disponibile è il mattino di due giorni dopo, questo ci fa un po’ pensare perché abbiamo voglia di entrare in Cina il più presto possibile. Dopo un po’ di riflessioni decidiamo di comprare questo biglietto, vorrà dire che ci rilasseremo un giorno e mezzo prima della traversata della Cina. Comprare questo biglietto però non è così immediato: torniamo dalla signorina facendogli capire che vogliamo acquistare il biglietto per il 21 mattina e lei dice ok e ci fissa, senza fare niente…ma mi vuoi dire qualcosa? Hai bisogno di qualcosa? Alla fine capiamo che stava solo aspettando il passaporto…ovviamente non ha pensato ad un modo per comunicarcelo, ogni tanto mi stupisco della poca proattività…cosa pensi di risolvere fissandomi??
Dopo questa aver risolto questo problema, andiamo alla fermata degli autobus per arrivare all’hotel che avevamo selezionato dalla Lonely Planet. Una volta alla fermata un tassista ci tampina per venderci una corsa con la sua auto, costosissima ovviamente. Decliniamo la proposta, dapprima gentilmente e poi, alla decima volta che viene li, con un po’ più di prepotenza! Ok, l’ha capito, vogliamo prendere l’autobus. Però torna li per dirci che per prendere l’autobus dobbiamo avere una tessera in cui caricare un certo numero di biglietti e ci indica il baracchino da cui comprarla. Noi, scocciati, continuiamo a fargli capire che non ci deve stressare: ad Istanbul ci hanno fatto salire senza tessera, solo pagando all’autista, vogliamo provarci anche qui. Lui continua a dirci ansiosamente che dobbiamo avere questa carta. Entriamo nell’autobus, non c’è modo di dire all’autista se possiamo pagare perché è pieno di gente. Va beh, dai, ci proviamo all’italiana. Sale con noi una coppia, dai loro movimenti capiamo che avevano finito i biglietti nella loro tessera e preoccupati scendono subito alla fermata successiva. Ecco, qui qualche dubbio ci viene che forse dovevamo dare ascolto al tassista. Mentre ancora decidiamo se scendere o continuare a provarci vediamo alla fermata un controllore che sta per salire sul nostro autobus, con nonchalance scendiamo con lo sguardo puntato sui nostri cellulari e con l’espressione più innocente e smarrita che possiamo. Ce la scampiamo per un pelo!! Ridendo ancora della multa scampata facciamo la mattata di comprarci questa famosa tessera per continuare il viaggio in autobus. Nella tessera che compriamo c’è caricato un solo biglietto, per caricarne altri dobbiamo trovare dei gabbiottini appositi, i più vicini solo alla stazione degli autobus. Un biglietto ci basta e ci avanza! Una “controllora” ferma alla nostra fermata prova a consigliarci il numero di autobus da prendere per raggiungere l’hotel…con molte difficoltà di comunicazione. Alla fine ci dice di seguirla. Entriamo in questo secondo autobus, abbiamo mille cose in mano e siamo impegnati a guardare sul cellulare la mappa per vedere se ci stiamo avvicinando all’hotel. La controllora ci indica di scendere ad una fermata. Una volta scesi Marco mi chiede cosa ci faceva la mia scatola di Moment per terra nell’autobus…come cavolo ha fatto ad uscire dal mio zainetto? Poi Marco vede il suo portafogli che penzola dalla catena fuori dai pantaloni…e li realizziamo tutto! Ci hanno derubato!! Sia a me che a Marco hanno aperto la tasca più piccola degli zaini che avevamo davanti, fortunatamente non avevamo nulla che gli interessasse…tranne la mia penna blu Comau. Invece a Marco hanno proprio aperto il portafogli e preso tutti i soldi e la carta di identità. Siamo infuriati!!! Non ci hanno fatto nulla in 5 paesi che abbiamo attraversato e ce ne sono stati dei momenti in cui il nostro primo pensiero non era controllare il portafogli, e dopo 1 sola ora in Kazakistan ci hanno rivoltati come calzini!! Dopo la rabbia estrema iniziale, ragioniamo sul fatto che fortunatamente nel portafogli c’erano solo 20$...speriamo quindi che vadano in medicine! Nel frattempo c’è ancora la nostra amica “controllora” che cerca di dirci dove andare e le facciamo capire, ancora non so come, che ci hanno derubato e che non abbiamo più biglietti sulla nostra tessera degli autobus. Lei, caruccia, si fa in quattro per aiutarci. Ci dice di seguirla, cambiamo con lei vari autobus in modo da non incorrere in altri controllori dato che siamo senza biglietto e lentamente ci porta dove volevamo arrivare! Fortuna che ogni tanto qualcuno di buon cuore si trova in ogni posto. Raggiungiamo l’hotel, stremati. Il prezzo che ci fanno ci va benissimo, la camera è perfetta per il nostro scopo: rilassarci!!
Distrutti, ma ancora carichi di adrenalina per tutte le vicissitudini, usciamo per andare a comprare dei biglietti a teatro! Abbiamo letto che l’Opera di Almaty è rinomata e, come a Tashkent in Uzbekistan, i biglietti sono molto accessibili. Vogliamo provare anche questa esperienza. Arrivati al teatro dell’opera guardiamo il cartellone, non ci capiamo niente di cosa ci sia in scena ma ciononostante compriamo due biglietti per il giorno dopo…abbiamo un giorno per capire cosa andiamo a vedere!!
Fatta anche questa, finalmente decidiamo di pranzare, o meglio cenare! Poi facciamo un po’ di spesa e, dopo aver superato le restrizioni musulmane, ci compriamo una bottiglia di vino…stasera festeggiamo!
Rientrati in hotel ci godiamo la tranquillità della nostra stanza sorseggiando il nostro vinello!! Finalmente le menti si svuotano e in quel momento ci siamo solo noi due, così abituati adesso a stare insieme 24 ore su 24 ma così spesso “distratti” dalle cose da fare, scoprire, organizzare, vedere. Una serata che ricordiamo con particolare piacere!

”Noi
Noi ad Almaty

  Il giorno dopo ce la prendiamo con estrema calma, tutte le cose fondamentali le abbiamo fatte il giorno prima quindi oggi l’unico impegno fisso è lo spettacolo a teatro. Facciamo una buona colazione quasi all’occidentale (grazie alla nutella che avevamo comprato il giorno prima) poi ci mettiamo a lavorare al sito e facciamo la prima chiamata su skype con i nostri genitori. La parola d’ordine è tranquillità, calma…fino a che ci rendiamo conto che siamo già in ritardo per l’Opera. Ecco che adesso dobbiamo riprendere a correre. Doccia, vestizione e….trucco! Stasera ci vuole!! Anche se di elegante ho solo la maglia che mi ha regalato Nasibe ad Esfahan…con le scarpe da trekking è la morte sua!! J Peccato che alle maschere del teatro non piace molto il mio stile…ci fanno un bel po’ di storie per le scarpe e per i jeans di Marco, quasi non ci volevano fare entrare!! Come al solito io mi infiammo subito, fortuna che Marco è più calmo di me. Ma ti pare che non posso entrare a teatro se non ho tacco a spillo e pelliccia di montone?? Ma cosa pensate che la cultura sia solo dentro ad abiti eleganti?? Calma!! Recuperiamo lo spirito di prima.

”Nel
La nostra mise a teatro

  La sera prima avevamo scoperto che l’opera che stiamo per vedere si intitola “Lucia di Lammermoor”, di Donizetti!! Fantastico, un’opera italiana. Mi sono però scaricata il libretto perché già ci capisco poco se gli interpreti sono italiani, figuriamo i kazaki che hanno imparato a memoria l’italiano. Infatti è divertente sentire la loro pronuncia e a volte storpiano le parole togliendone il senso, ma grazie al libretto riusciamo a stare sul pezzo. La rappresentazione non è male, dura 3 ore ma non ci annoiamo. Ma la cosa più interessante è alla fine…gli spettatori sembrano molto soddisfatti dell’opera ma di applausi ne ho ricevuti più io ai miei saggi della scuola di teatro!! Diciamo che in Kazakistan le emozioni vengono trasmesse con un po’ meno di calore! Commentando l’opera insieme al mio amore, ci dirigiamo verso il locale che avevamo trovato il giorno prima per cenare! Poi di corsa a dormire che domani mattina dobbiamo alzarci prestissimo per prendere l’autobus…destinazione Cina!!!! Siamo in trepidazione!

”Teatro
Gli attori all’opera