Samarcanda - Mille e un fiocco di neve

11 - 12 Febbraio 2016

La mattina ci alziamo di buon ora per andare a prendere il fatidico autobus da Bukhara a Samarcanda. Quando arriviamo al terminal ci assalgono i tassisti (come al solito) che ci vogliono vendere un passaggio costoso verso Samarcanda! Di solito attraversiamo i loro corpi per dirigerci alla biglietteria degli autobus, ma oggi qualcosa va diversamente! Tutti i tassisti ci dicono: AVTOBUS NIET!! Come niet?? Ed effettivamente non vediamo nessun autobus nel parcheggio a parte quelli urbani. Ci dicono poi che a causa della neve sé stato sospeso il servizio degli autobus per 2-3 giorni!

  Non riusciamo a crederci che una nazione come l’Uzbekistan sospenda gli autobus per una nevicata!! Inizialmente infatti pensiamo che i tassisti ci vogliano fregare, ormai ci aspettiamo di tutto! Decidiamo allora di aspettare un po’ per vedere se arriva qualche autobus. NIET! Ci convinciamo che il servizio sia realmente sospeso quando un vecchietto uzbeko chiede anche lui per Samarcanda e si mette a contrattare per un taxi!! Non ci diamo pace, i taxi costano veramente troppo rispetto agli autobus. Il vecchietto dopo aver sentito il prezzo dei taxi, si mette a ridere e si incammina. Noi, presi dall’entusiasmo e da una piccola speranza di fregare i tassisti, seguiamo il vecchietto, non sappiamo per dove né per fare cosa ma decidiamo comunque di fidarci di lui! Alla fine capiamo che sta andando in altre stazioni di taxi. Il problema è che in Uzbekistan le posizioni dei taxi collettivi sono settoriali, quelli che partono per Samarcanda sono in un punto della città, per Khiva in un altro punto e così via. Il vecchietto è andato quindi nei punti dove non partono taxi per Samarcanda, quindi o ti dicono di no oppure se decidono di fare la tratta per Samarcanda ti chiedono delle cifre folli! Siamo delusi, seguire il vecchietto non è stata una buona decisione. Non sappiamo che fare, se tornare indietro. Alla fine riusciamo ad ottenere da un tassista il prezzo che ci avevano offerto quelli al terminal degli autobus. Dobbiamo però aspettare che trovi altre due persone per riempire il taxi. Nel frattempo quindi si è fatto mezzogiorno e riusciamo a partire solo all’una!! Ovviamente poi non mancano le discussioni con il tassista che, come tutti, prima concorda un prezzo, dopo una faticosa trattativa e poi, appena saliti in macchina, te ne spara uno più alto e devi ricominciare la trattativa da capo! Non ne posso più dei tassisti asiatici, sono arrivata a saturazione, solo vederli quando si lanciano verso di te urlandoti qualsiasi tipo di destinazione mi viene il nervoso!! Ma dovrò far pace con questa cosa, purtroppo in Asia è inevitabile doversi affidare ai taxi per spostarsi!
Per arrivare a Samarcanda ci impieghiamo dura 4-5 ore e il tassista è talmente incazzato per il prezzo concordato che non contempla minimamente una sosta pranzo, quindi ci accontentiamo della nostra frutta di emergenza! Quando arriviamo a Samarcanda, il tipo non ci porta in centro, ma ci lascia in un punto fuori città! Siamo furiosi! Scendiamo, prendiamo gli zaini nel bagagliaio e invece di dargli 800 som, gliene diamo 700 dicendogli che gli altri 100 ci servono per il taxi che ci porterà in centro. Si incazza, urla, prende Marco per lo zaino, ma poi si calma quasi subito…troppo presto, non fa ci fa neanche sfogare la rabbia che avevamo accumulato :P!! Prendiamo un altro taxi per la guesthouse in cui vogliamo andare, o meglio in cui “dobbiamo” andare: la signora dell’hotel di Buckhara la mattina ci aveva chiesto se per favore potevamo portare dei vestiti che il ragazzo giapponese (che avevamo incontrato alla frontiera del Turkmenistan, a Khiva e avevamo ritrovato in questo hotel a Bukhara) aveva lasciato e che si trovava a Samarcanda in quella guesthouse. Arriviamo li e incontriamo il nostro “compagno di viaggio” giapponese che nel frattempo aveva imparato a dire grazie in italiano per ringraziarci del favore!! Quanto è caruccio con quella faccia dolce! Ci fermiamo anche noi in questa guesthouse che costa come quella di Bukhara ama non è minimamente paragonabile! Poi…via verso la magica Samarcanda!! Sono le 18 ma usciamo lo stesso per una visita in notturna. La guesthouse è a due passi dal Registan e Marco mi fa chiudere gli occhi finchè non ci siamo di fronte per farmi godere della magia di aprire gli occhi e vedere quella meraviglia dal punto più bello!

Registan al tramonto - Samarcanda
Registan al tramonto

  Non so trovare una parola diversa da magico!! Ne abbiamo viste tante fino ad ora di moschee e medresse ma quello che abbiamo davanti agli occhi è incantevole. L’atmosfera poi è straordinaria: il sole sta tramontando, tutto è ricoperto di neve e di turisti neanche l’ombra! Siamo soli in mezzo a questa meraviglia! Sembra un sogno e ce lo siamo guadagnato giorno dopo giorno da quasi un mese!

Registan al tramonto - Samarcanda
Registan al tramonto

  Ancora è presto per cenare (anche se il pranzo l’abbiamo saltato) e decidiamo di passeggiare un altro po’. Marco mi vuole portare a far vedere l’albergo dove era stato la volta scorsa, mi piace un sacco che mi vuole far rivivere quello che ha vissuto lui! Piano piano raggiungiamo un altro sito di interesse: il mausoleo di Gur-e-Amir, ma ci sembra troppo tardi per visitarlo.

”Moschea
Moschea di Gur-e-Amir

  Ci avviciniamo e il custode ci dice che possiamo entrare, lo riapre per noi e ci fa anche il prezzo scontato. Decidiamo di andare, questa volta siamo davvero i soli visitatori. Da fuori è molto bello, ma il signore ci dice di entrare. Arriviamo in una stanza buia, ad un tratto si accendono le luci e….ESPLOSIONE DI BELLEZZA!! E’ la parte principale della moschea e ci sono dei colori fantastici (anche la striscia con la sfumatura di blu che mi fa impazzire), tutto brilla! Sono troppo entusiasta di questo splendore in cui siamo immersi!! Mi godo il momento, facciamo per uscire ma poi ritorno a vedere quella meraviglia per un’ultima occhiata!

”Moschea
Moschea di Gur-e-Amir - interno

  Soddisfatti di tutta questa bellezza decidiamo che è arrivato il momento di cenare. Torniamo in hotel e chiediamo un consiglio al proprietario su dove mangiare. Ci manda in un ristorante di cucina tipica…stendiamo un velo pietoso! L’unico piatto che c’è è pollo fritto. Delusi ma divertiti mangiamo questa delizia e torniamo in hotel per una doccia rilassante. Eh no, l’acqua è appena tiepida! Va beh, meglio dormirci su!!
La mattina ci alziamo di buonora, facciamo colazione e poi via alla scoperta di Samarcanda! Andiamo prima a vedere la mosche di Bibi-Khanym, la moglie di Tamerlano. Mentre andiamo leggiamo la storia di questa moschea il cui architetto si innamorò di Bibi e quando Tamerlano, al suo ritorno, lo scopri obbligo XXX e tutte le donne ad indossare il velo! La moschea è davvero immensa, una delle più grandi! Purtroppo alcune parti sono chiuse ma resta comunque impressionante.
La seconda tappa è il famoso Shah-i-Zinda, il viale dei mausolei. Ce ne sono dei più disparati, quelli pieni di piastrelle colorate, alcuni spogli, alcuni più vecchi, altri più moderni! Anche questo bellissimo e ancora ricoperto di neve, sebbene il sole sia alto nel cielo azzurissimo!

”Viale
Viale dei mausolei

  Si è fatta ora di pranzo, oggi avevamo già deciso di mangiare il piatto tipico uzbeko: il Plov, riso con carne e verdure. La Lonely Planet consiglia di andare a mangiarlo in un posto dentro al bazar, e anche un signore che abbiamo incontrato per strada la mattina ci ha consigliato lo stesso posto, non possiamo che andare li! Il posto è proprio come di solito li vogliamo noi, quei posti pieni di gente locale in cui si vede che non c’è contaminazione del turismo, un posto autentico. Ci sediamo in mezzo a una miriade di uzbeki (il posto è preso d’assalto a pranzo!) e mentre aspetto Marco che sta ordinando, mi godo la scena del vecchietto seduto vicino a noi che mangia il plov con le mani, è unto fino alle orecchie e fino ai gomiti, ma come se lo sta godendo!! Mi chiedo se questo sia il modo tipico di mangiarlo o se ci forniranno di posate…fortunatamente è consentita la forchetta!! Questa specialità è deliziosa e finalmente riusciamo a sentire un sapore diverso dal kebab…buono il kebab eh, ma è dalla Turchia che ci dicono che è il piatto tipico e tocca mangiare quello!! Siamo davvero soddisfatti di questo pranzetto tipico! Adesso possiamo andare a visitare bene il Registan, dopo la magnifica preview di ieri sera!
Mentre ci riavviciniamo al Registan, entriamo in qualche negozio per cercare qualche cartolina e Marco si innamora delle sciarpe di seta tanto da convincere anche una tirchia come me a spendere quei due soldi in più per comprarla Sono sempre un po’ titubante a spendere soldi extra-budget ma devo ammettere che questo acquisto è speciale!!
Finalmente entriamo dentro al Registan, questo complesso di medressa…oggi c’è qualche turista in più, ma si contano nelle dita delle mani e poi sono tutti asiatici, nessun europeo in bassa stagione! Quando entriamo nella prima medressa i commercianti dei negozi di souvenir sono tutti impegnati a fare a pallate di neve, le schiviamo a malapena! Le 3 medresse sono magnifiche ma c’è n’è una in particolare che mi piace più delle altre e che mi aveva già colpito la sera prima dall’esterno. La medressa centrale ha anche una moschea che ha la particolarità di avere il soffitto che sembra essere una cupola ma in realtà è piatto.

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Registan - Interno

  Marco mi fa entrare ad occhi chiusi per avere un’altra esplosione di bellezza…l’effetto è garantito! Anche qui i colori e gli ornamenti d’oro fanno rimanere a bocca aperta! Dentro alla moschea c’è un’esposizione di foto di come era Samarcanda durante il dominio sovietico…ci colpisce come i monumenti che adesso sono famosi in tutto il mondo per la loro bellezza ed eleganza fossero abbandonati a se stessi e semiditrutti. Qua la restaurazione ha decisamente seguito una scuola di pensiero diversa da quella a cui siamo abituati, ovvero qui la ricostruzione è molto forte e si preferisce ricreare l’interezza del monumento piuttosto che lasciare le rovine ben curate. Ci abbiamo ragionato molto su questi due aspetti ma non riusciamo ad avere un’idea precisa di quale scuola di pensiero sia per noi la migliore: certo è che abbiamo gradito la bellezza di questi monumenti ricostruiti!
Usciti dal Registan ci riteniamo soddisfatti (anche perché ad ogni attrazione partono bei soldini!) e iniziamo a portare avanti i task più pratici. Dobbiamo andare in stazione per prenotare il treno per Tashkent, poi alla posta e poi a fare un po’ di spesa! In stazione vogliamo andarci con i mezzi pubblici, i taxi non costano molto ma ci sembra di vivere un po’ meno la città prendendoli, è bello impegnarsi per cercare di capire come muoversi, i taxi li prendiamo solo nei momenti di necessità! Peniamo un po’ prima di trovare la marshtruska che porta in stazione, l’errore che abbiamo fatto è che nelle altre città le marshrutske erano dei pulmini piccoli con una decina di posti invece qui quelli che pensavamo fossero autobus, per le dimensioni, sono in realtà marshrutke. Alla fine ce l’abbiamo fatta!! Arrivati in stazione prenotiamo i biglietti per l’indomani mattina e riprendiamo la marshrutka! Ci fermiamo un po’ prima del nostro hotel per andare a spedire le cartoline alla posta, non ci sono in giro i box in cui spedire. Ma anche andare a scovare la posta della città in punti generalmente non turistici, fare la fila con la gente del luogo ci fa sentire un po’ meno turisti e in qualche modo integrati! Dopo la posta e la spesa ci facciamo una bella passeggiata fino all’hotel, ripassando davanti al Registan per un saluto! La sera decidiamo di non cenare, ancora non abbiamo digerito il plov ! Lavoriamo un po’ al sito e poi a nanna…domani dobbiamo andare alla conquista del Kirghizistan…non proprio alla conquista ma dobbiamo almeno arrivare al confine!
La mattina dopo ci svegliamo prestissimo e andiamo in stazione (bisticciamo anche un po’ perché Marco vorrebbe sempre arrivare 2 ore prima e io invece tendo sempre ad arrivare correndo gli ultimi 5 minuti nel treno ci sono schermi con un film a tutto volume, come al solito qui il silenzio non è contemplato, menomale che dopo un po’ lo spengono! Il viaggio scorre velocissimo in quanto siamo impegnatissimi nella scrittura del blog. Quando arriviamo a Tashkent cerchiamo di trovare un modo per arrivare oggi ad Andijion, la città al confine col Kirghizistan. Abbiamo letto che ci sono solo minibus e taxi collettivi. In stazione veniamo come al solito assaliti dai tassisti e inizia di nuovo il tira e molla dei prezzi, con accordi che decadono appena saliti in macchina, con la scena di scendere dalla macchina incazzati e con la rincorsa dei tassisti che “cedono” al prezzo che vogliamo noi! Il tassista che abbiamo trovato in stazione come al solito vuole che paghiamo anche per gli altri due posti vacanti, ma in qualche modo riusciamo a fargli capire che non abbiamo fretta e che finchè non trova gli altri due passeggeri non partiamo! Alla fine ci molla ad due vecchietti che non hanno l’aria di essere tassisti, perché, quando gli viene comunicata la cifra che intendiamo pagare, i loro occhi brillano! Ma ci va bene così, il task principale oggi era arrivare al confine per accelerare i tempi. Arriviamo ad Andijion dopo 6 ore di viaggio in un strada montana e molto sconnessa. In uno dei numerosi posti di blocco ci hanno fatto scendere per il controllo dei passaporti e dei foglietti di registrazione degli hotel, fortuna che avevamo letto che dovevamo tenerli!! Ad Andijion ci facciamo portare all’hotel più economico della Lonely Planet, ma scopriamo che così economico non lo è più, almeno per i turisti per cui c’è una tariffa più alta. La camera non è male, ma per così poche ore ci andava benissimo una di quelle guesthouse supereconomiche in cui siamo stati in Iran. Scopriamo poi che quei soldi non li vale per niente, l’acqua calda non viene, la colazione non è compresa perché la cuoca è in ferie e la wifi non c’è! Va beh, usciamo velocemente per cenare e poi a nanna! L’unico pensiero prima di addormentarci è cosa ci aspetterà in Kirghizistan, il paese che tutti assaltano d’estate ma che sconsigliano per l’inverno!

”Particolare
Particolare del Registan

 

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